Messina ha perso un’occasione: negli scorsi mesi era stato annunciato lo stanziamento, attraverso bando PON-Fesr (fondi strutturali europei), di 115 milioni di euro per la riqualificazione delle strutture scolastiche pubbliche in Sicilia, ma il tempo per usufruirne è scaduto e la città dello Stretto non ha presentato i progetti richiesti.
A denunciare la situazione il consigliere comunale Libero Gioveni (Pd) e il presidente della terza circoscrizione Lino Cucè.
«Non provo solo rabbia, ma anche indignazione – dichiara Gioveni – nell’apprendere dell’ennesima inadempienza dell’Amministrazione nel settore dell’edilizia scolastica per la mancata presentazione di progetti».
L’edilizia scolastica della città ha bisogno di interventi di riqualificazione, sottolinea nuovamente l’esponente del Pd, che già lo scorso 8 novembre aveva sollevato il problema incitando il Dipartimento Edilizia Scolastica ad attivarsi per presentare i progetti necessari. Ma, stando a quanto affermato da Gioveni e Cucè, si sarebbe concluso tutto con un “nulla di fatto”.
Nei giorni scorsi il presidente Cucé aveva messo in luce la situazione precaria di alcuni istituti: l’istituto comprensivo La Pira-Gentiluomo, di Camaro, sprovvista di un impianto di riscaldamento funzionante e la scuola Albino Luciani, i cui studenti, da anni, non possono usufruire della palestra.
Ma, ricorda anche il consigliere Gioveni, il progetto per la realizzazione dell’impianto dell’Istituto Gentiluomo sarebbe già pronto: «Avevo personalmente allertato gli uffici del Dipartimento dell’esistenza del progetto già all’inizio di questo mandato – spiega – ma evidentemente i richiami dei consiglieri comunali per l’Amministrazione sono solo “cartastraccia”».
«Oltre a una chiara responsabilità politica per questa ennesima occasione sprecata da parte del Sindaco “insegnante” e dell’Assessore al ramo – aggiunge l’esponente del PD – vi è una evidente responsabilità amministrativa in capo al Dirigente del Dipartimento, l’ingegnere Francesco Ajello».
«Da tempo – conclude Gioveni – chiedo che il Dirigente venga sollevato dall’incarico. Quantomeno, sarebbe un modo per l’Amministrazione di “scusarsi” per questa e altre vicende che hanno coinvolto in passato diverse scuole».
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