Messinambiente. Nuovo esposto presentato dai sindacati Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel alla Procura della Repubblica di Messina per irregolarità riscontrate durante le procedure di transazione dei giorni scorsi.
Continua così lo scontro tra l’azienda e i sindacati per il passaggio dei dipendenti da Messinambiente a MessinaServizi Bene Comune. Già nei giorni scorsi, le tre sigle avevano inviato un primo esposto in cui denunciavano la situazione ed esprimevano il loro dissenso nei confronti del piano concordatario previsto dalla partecipata.
«Abbiamo riscontrato innumerevoli fatti incresciosi e violazioni delle regole – scrivono Uiltrasporti, Fit Cisl e Fiadel nell’esposto consegnato oggi – tali da rendere nulle le procedure delle sottoscrizioni delle conciliazioni».
«I lavoratori – argomentano i sindacati – sono stati chiamati a sottoscrivere i verbali in un clima di forte pressione psicologica, con il timore della perdita del posto di lavoro».
Nella denuncia, articolata e circostanziata con testimonianze e accadimenti di questi giorni, si evidenzia come la commissione, costituita e formata dal conciliatore della Confesercenti e dalle rappresentanze sindacali e aziendali, sia stata per la quasi totalità del tempo di svolgimento delle procedure incompleta per via dell’assenza di alcuni dei suoi componenti. I rappresentanti di Cisl Uil e Fiadel affermano, inoltre, di essere stati esclusi anche durante la firma dei propri iscritti.
Tali firme sarebbero da considerare non valide, in quanto: «A diversi dipendenti – segnalano i sindacati – sono stati fatti sottoscrivere i verbali direttamente nel sito in cui è ubicata la piattaforma di Pace da soggetti evidentemente non abilitati alla transazione. La Commissione ufficiale, sprovvista del “dono dell’ubiquità”, è l’unica autorizzata a svolgere le procedure, e in quelle ore era impegnata nell’autocentro di via Salandra».
Di tutto questo, da quanto denunciato, non sarebbe stata data notizia alle organizzazioni sindacali coinvolte, che concludono: «Troppe irregolarità che non potevamo che denunciare nell’interesse superiore dei lavoratori, della trasparenza e della legalità. Chiediamo che vengano presi dalla Procura tutti i provvedimenti che riterranno idonei».
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