Non c’è data fissata in merito alla nascita della società che dovrà gestire in house il ciclo integrato dei rifiuti a Messina. La costituzione che secondo una delibera della Giunta comunale doveva avvenire entro oggi, grazie alla fusione nell’Amam dell’Ato Me3 e della Spa Messinambiente, entrambe in liquidazione da tempo, al momento non avverrà.
Proprio l’esecutivo, tuttavia, oggi pomeriggio, a causa della bocciatura del biostabilizzatore di Pace da parte del ministero dell’Ambiente, ha rimandato il matrimonio a tre, prolungando di tre mesi il contratto ai 526 dipendenti di Messinambiente, in scadenza sempre oggi, e pensando alla mobilità interaziendale per quelli dell’Ambito territoriale ottimale.
Questi ultimi, 53 in tutto, godranno di una proroga regionale di 14 giorni. Parallelamente si penserà a trasferirli tutti in Amam. Il loro apporto è considerato strategico in vista della formazione del soggetto demandato alla gestione in house providing dei rifiuti fino alla costituzione della Messina Multiservizi, che dovrebbe assorbire pure l’Atm.
La riposta del Comune, in particolare dell’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua, dovrebbe soddisfare le immediate aspettative dei lavoratori dell’Ato Me3, questa mattina in protesta al municipio. Adesso occorrerà capire quali saranno i tempi necessari perché venga approvato l’ampliamento dell’oggetto sociale dell’Amam, che al momento è incentrato sul servizio idrico. Poi, con l’ok del Consiglio comunale, si potrà procedere al trasferimento.
Il progetto, che nelle intenzioni del Comune avrebbe dovuto andare in porto entro oggi , è stato dunque rinviato a data destinarsi a causa della bocciatura dell’impianto di smaltimento e trattamento di Pace. Il conteggio economico, che ha richiesto circa un mese e mezzo di tempo, è saltato. Ora bisognerà rifare tutto da capo poiché la discarica, insieme all’impianto per il secco e a quelle da gestire post mortem, era inclusa nel pacchetto.
Il piano finanziario dei costi totali dei servizi di igiene ambientale per il 2015 è di 41 milioni 622mila 863 euro. Nel 2016 sarà di 39 milioni; di 35 milioni 317mila nel 2017; di 36 milioni 288mila nel 2018; di 37 milioni nel 2019. La copertura finanziaria sarà assicurata dal gettito della Tari.
Sul piatto della bilancia, anche il servizio di raccolta differenziata porta a porta che sarà finanziato con 979mila 978 euro derivanti dalla rinegoziazione dei mutui approvata in Consiglio comunale lo scorso 11 giugno.
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