Il commissario dell’Ente Fiera, D’Amore, scrive a Crocetta: “Mi dimetto”

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fieraCon l’insediamento di Rosario Crocetta alla presidenza della Regione, Fabio D’Amore si dimette da commissario della Fiera. D’Amore, che potrebbe essere uno dei candidati a sindaco in primavera, era stato nominato e confermato alla guida dell’ente Fiera dall’ex presidente Raffaele Lombardo. D’Amore, che si era autosospeso lo stipendio di Commissario dall’agosto 2011, si augura che il nuovo Governatore possa ridare al prestigioso ente fieristico messinese gli strumenti giuridici ed economici per rilanciarne l’attività, ristabilendo equità di trattamento rispetto a quanto già posto in essere per la Fiera del Mediterraneo di Palermo. Nella lettera inviata a Crocetta, riassunte brevemente le motivazioni che hanno impedito di completare il lavoro di risanamento dell’Ente, faticosamente iniziato nel febbraio 2009, D’Amore scrive: “Pur ringraziando il Presidente Lombardo per la fiducia accordatami nell’ultimo triennio, nel tentativo di risolvere le problematiche inerenti l’Ente Autonomo Fiera di Messina, trovo moralmente doveroso ed istituzionalmente corretto rimettere il mandato nelle Sue mani al fine di poter intraprendere con le persone di sua fiducia, le azioni che Ella riterrà più opportune per la salvaguardia dei posti di lavoro, nell’interesse dell’Ente stesso e della città di Messina, che si è vista spogliare negli ultimi anni  di molte sue prerogative. Credo sia superfluo rappresentarLe  che, chiaramente, tale decisione non è collegata alla sua persona o alla coalizione che  supporta il suo operato, ma era già stata maturata dal febbraio 2012, dopo l’ennesima  vergognosa difformità di trattamento perpetrata nei confronti dell’Ente fiera di Messina, rispetto alla fiera del mediterraneo di Palermo, peraltro in liquidazione, a cui, nel 2011 e 2012  sono stati erogati circa due milioni di euro rispetto l’ente messinese, cui non è stato concesso un euro, a fronte di un  trend positivo di crescita, che mi ha portato a ridurre il debito di circa 2 milioni di euro. Se a ciò si aggiunge la mancata erogazione  dalla data del mio insediamento (febbraio 2009) delle quote societarie di Comune e Provincia (300.000 euro) per ragioni di appartenenza  politica, associato alla mancata erogazione della garanzia fideiussoria da parte della Regione (art 42 finanziaria 2009), per mancato insediamento del presidente del collegio dei revisori dei conti, capirà come l’accettazione del mandato sia stata solamente legata alla volontà di non abbandonare in balìa delle onde, una nave faticosamente rimessa in piedi. Solo per dovere di cronaca aggiungo che non poteva esserci alcun altro fine, men che mai di natura economica, considerato che  io stesso non ho percepito emolumenti dall’agosto 2011  a causa delle ristrettezze economiche dell’ente ed avendo preferito erogare ai dipendenti quanto nelle mie possibilitaà in questo momento di ristrettezze”.

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