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Hotel San Domenico, clima teso. La Filcams chiede un Tavolo tecnico sul Turismo

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hotel San DomenicoRestano in sciopero i dipendenti del Grand Hotel San Domenico di Taormina vicini alla Fisascat Cisl che protestano contro la possibile apertura solo stagionale dell’albergo.

Sulla vertenza interviene la Filcams Cgil che scrive:

“Nell’esprimere solidarietà ai lavoratori in lotta, interviene sulla situazione del comparto turistico e sulle politiche per il settore.

Quanto si è verificato al Grand Hotel San Domenico non è un caso isolato ma una tendenza delle strutture ricettive in questa fase di grave crisi economica. Problematica che le Organizzazioni sindacali hanno sempre affrontato congiuntamente predisponendo tutti gli strumenti in difesa dei lavoratori.

Registriamo una tendenza alla stagionalizzazione. Altre grandi strutture hanno affrontato questi problemi, risolti con la partecipazione responsabile delle OO.SS., legando l’occupazione all’andamento della stagione turistica.

“Naturalmente un problema del genere – fa presente il segretario generale della Filcams di Messina, Carmelo Garufi – non può essere risolto col solo ausilio delle OO.SS. ma necessita un piano strutturato di rilancio del settore turistico anche durante la stagione invernale. Solo attraverso un sistema integrato tra gli addetti del settore e l’amministrazione si può rilanciare un settore così importante per l’economia taorminese”. Non si può tralasciare il fatto che le varie amministrazioni taorminesi hanno fatto poco per incentivare la presenza turistica durante i mesi invernali nel nostro territorio. Si registrano, fino ad oggi, politiche poco efficaci rispetto a una programmazione capace di dare maggiori risposte alle attività del territorio e di raggiungere l’obiettivo di una piena occupazione.

In merito alla questione della struttura alberghiera San Domenico, si evidenzia che vi è la necessità di salvaguardare il lavoro del personale impegnato nella struttura ricettiva che si trova in concordato preventivo. Infatti l’accordo sottoscritto dalle OO.SS., compresa la Fisascat CISL, è figlio della situazione particolare in cui si trova la struttura alberghiera che poteva determinare la vendita dell’albergo con tutte le conseguenze nefaste che essa avrebbe prodotto per il personale. Inoltre il contesto economico sociale in cui si trova il comprensorio taorminese non lascia ampi margini di manovra per l’individuazione di soluzioni alternative.

Per questo – evidenzia Garufi  – occorre istituire un tavolo tecnico, fra tutti i soggetti, al fine di concertare tutte le soluzioni possibili per rilanciare il turismo taorminese e per evitare ulteriori vicende come quella in questione. Bisogna mettere attorno ad un tavolo le associazioni degli albergatori, le amministrazioni comunali e le organizzazioni sindacali per costituire un patto d’area che tuteli la piena occupazione degli addetti e destagionalizzi il settore.

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