“Non possono essere ancora una volta i dipendenti a pagare per gli errori ed i ritardi della Regione”. Questo il parere del segretario provinciale del Csa, Piero Fotia, e del coordinatore del dipartimento regionale “ex province”, Santino Paladino, che non le mandano a dire al sindaco della Città Metropolitana, Renato Accorinti, reo di aver recepito la normativa regionale del 31 dicembre 2016 sulla riduzione delle spese del personale della Città Metropolitana.
I due sindacalisti ribadiscono come per loro la norma sia illegittima e “contestano la passiva acquiescenza dell’ente di Palazzo dei Leoni ritenendo che l’Amministrazione si sarebbe invece dovuta attivare per opporsi al disposto della Regione, peraltro non imperativo in quanto non prevede sanzioni in caso di inadempimento. Assolutamente contrario in particolare il parere su un’eventuale rimodulazione dei rientri. Possibile invece, secondo i sindacalisti, un intervento volto a favorire mobilità verso i comuni del territorio che dovrebbero avere già a disposizione le relative risorse assunzionali nel rispetto degli obblighi imposti dalla normativa in vigore”.
Per Fotia e Paladino, i dati sugli esuberi non lasciano presagire nulla di positivo: “Secondo gli ultimi dati l’esubero dovrebbe riguardare una settantina di dipendenti, ma il CSA continua a nutrire molti dubbi anche sul futuro di coloro che resteranno assegnati all’ente, con le risorse per servizi e stipendi che sono ormai al lumicino. Sempre più critica ed incerta quindi la situazione di un ente che, appena nato, è in atto ancora in attesa del Bilancio di Previsione 2016 e nell’impossibilità di predisporre quello per il 2017 in assenza di interventi nella finanziaria regionale” .
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