Tenda della pace, a piazza Duomo dal 19 al 21 maggio

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In tempi in cui la guerra cambia il suo volto ma non la sua atrocità, in cui la violenza continua a calpestare l’amore nei rapporti interpersonali e nelle relazioni tra i popoli della Terra e in cui l’uomo continua a offendere e stuprare la Natura, vogliamo riunirci attorno ad un simbolo che rappresenta il nostro bisogno di pace, grido di denuncia e desiderio profondo.

Siamo comunità, religioni, associazioni, gruppi con differenti percorsi ed esperienze alle spalle: e queste differenze non vogliamo negarle né nasconderle, così come vogliamo che esse imparino ad incontrarsi, conoscersi e dialogare. In questo spirito abbiamo costruito tutti insieme, passo passo, il programma dei tre giorni, che coinvolge circa 35 soggetti nelle attività di Piazza Duomo e un’altra decina in diversi luoghi della città.

La Tenda della Pace, anche quest’anno, sarà una “staffetta” in cui si alterneranno momenti di preghiera, ore di meditazione, dibattiti, momenti di denuncia, proiezioni, musica ed arte: in alcuni di questi momenti i gruppi e le comunità si esprimeranno col proprio stile, proprio nell’intento di non annullare le peculiarità di ciascuna realtà; in altri, invece, si troveranno tutti insieme dentro linguaggi comuni, per esprimere il bisogno comune di pace, di nonviolenza, di convivialità delle differenze: in particolare, la sera del sabato sarà dedicata ai nostri fratelli migranti, e, in collaborazione con la Rete Milano senza frontiere, faremo in piazza una “marcia per i nuovi desaparecidos”; la domenica vivremo insieme un momento di confronto collettivo, un’Ora di silenzio per la Pace e uno spazio di convivialità.

Chi si riunisce in questo luogo simbolico, una Tenda, che ha sapore di precarietà, crede che un mondo diverso sia ancora possibile, ed esso passa attraverso il disarmo delle relazioni con noi stessi, con gli altri, tra i popoli. Sappiamo che la pace ci riguarda nella nostra dimensione più intima, interiore e spirituale, così come in quella relazionale, sociale, politica: la Tenda vuole essere un luogo dove la dimensione del cuore e quella del nostro “essere – nel- mondo” si incontrano e dialogano, traendo nutrimento l’una dall’altra.

“Ognuno di noi, in base alla propria storia o alla fase della propria vita, può declinare ed esprimere in modo diverso il proprio bisogno di pace e di giustizia: col silenzio, con la meditazione, con la preghiera, col dialogo, con la lotta, con la protesta, con l’azione per il disarmo, con la sensibilizzazione delle coscienze; dalla meditazione ad occhi chiusi all’urlo di denuncia, tutto crediamo abbia diritto di esistere in questo nostro tentativo di mettere insieme i nostri aneliti e provare a cambiare un pezzettino di mondo, o almeno gettare un seme”.

“Nella profonda convinzione che la Pace si costruisca giorno dopo giorno, a partire dai nostri spazi più vicini, e che ciascuno debba avere la possibilità di immaginare e costruire un mondo migliore, invitiamo tutte/i a partecipare a questo evento, per provare a fare un passo insieme dentro la strada difficile, spesso piena di sofferenze e senso di sconfitta, della costruzione della pace, e per rinnovarci reciprocamente quella speranza che talvolta, di fronte alle immagini crude di ogni guerra e di ogni sopraffazione e sopruso, sembra venir meno”.

“I gruppi aderenti alla Tenda della Pace hanno scritto una lettera ai “potenti” che si riuniranno a Taormina per il G7; la lettera sarà tradotta in inglese, francese, tedesco, giapponese e arabo”.

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