Un museo virtuale e interattivo, che sfrutti le tecnologie della realtà aumentata e immersiva per raccontare la vita e l’opera di Antonello da Messina: questo il progetto della Giunta De Luca che l’attuale Amministrazione Basile ha deciso di ripescare e realizzare nell’ottica di una valorizzazione dell’identità cittadina e della promozione del cosiddetto “Brand Messina”. Vediamo dove dovrebbe essere realizzato e qualche dettaglio in più.
Facciamo un passo indietro. Nel dicembre 2021 la Giunta De Luca ha presentato un progetto da oltre un milione di euro per creare un “Museo Antonelliano – Casa Museo di Antonello da Messina” in ambito SO.GE.PA.T. Il progetto è risultato quarto in graduatoria ottenendo però un contributo nettamente inferiore a quanto richiesto, ovvero 619.422,03 euro. Per questa ragione, l’Amministrazione ha deciso di ritentare, modificando il progetto – «implementando l’efficacia innovativa dal punto di vista tecnologico e museale» – e puntando sui fondi PON METRO PLUS 21/27.
Il progetto andrà quindi rivisto ma la finalità rimane la stessa: realizzare un «museo virtuale e interattivo, finalizzato all’utilizzo di risorse e tecnologie ICT, consistenti nell’utilizzo di processi innovativi e avanzati nel campo della musealizzazione, della realtà aumentata e immersiva, che consenta di raccontare l’artista, di catalizzare a Messina grandi flussi turistici, di collegarlo ai grandi Musei che custodiscono le sue Opere e dal quale si possano diramare percorsi cittadini che mettano in Rete luoghi significativi legati ad Antonelloe riprodotti nei suoi capolavori (il Museo regionale, la Tomba di Antonello, la Chiesa di S. Francesco all’Immacolata, il Porto, le Colline di Camaro, il Monastero di Montevergine….)». Fine ultimo è, in sostanza, la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile della città dello Stretto.
Luogo prescelto per la realizzazione del Museo dedicato ad Antonello da Messina è lo stabile di proprietà comunale (EX ISMIG) in via Mons. Francesco Bruno, nell’antico quartiere “dei Sicofanti” (oggi compreso tra la via XXIV Maggio e l’area intorno al Palcultura), dove l’artista visse e operò. Lo stabile, però, avvisava la Patrimonio Spa dopo esplicita richiesta di Palazzo Zanca, «risulta essere privo di Cerificazioni di Collaudo e Agibilità, e da tempo sono state anche segnalate dai competenti dipartimenti alcune carenze a livello strutturale». Per poter realizzare il Museo sarà quindi necessario, innanzitutto, il recupero e la messa a norma della struttura.
A firmare l’atto di indirizzo che rilancia il progetto sono il vicesindaco e assessore alle Opere Pubbliche, Salvatore Mondello, e l’assessore alla Cultura e al Turismo, Enzo Caruso.
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