Si è chiusa domenica 28 settembre la I edizione di “SabirFest-Vivere il Mediterraneo”, la manifestazione che dal 25 al 28 settembre ha voluto offrire al pubblico spazi e occasioni per vivere la cultura mediterranea in tutti suoi aspetti, per poterla ascoltare, leggere e sperimentare attivamente proprio a partire da una città di mare e di passaggi, Messina.
Grande affluenza soprattutto nel fine settimana (circa 1.500 persone solo nelle serate di sabato e domenica) sia nelle sale di SabirFestival, la sezione dedicata agli incontri con i circa 70 ospiti provenienti da tutto il Mediterraneo, ai concerti e agli spettacoli teatrali ─ sia nell’area Sabirsuq, ma soprattutto nella libreria di SabirLibri ─, la grande libreria temporanea con più di 40 editori espositori provenienti da tutta Italia. Oltre 60 sono stati i fantastici volontari di tutte le età che hanno partecipato all’organizzazione e all’allestimento della manifestazione, dando un aiuto fondamentale e allegro allo staff di SabirFest e contribuendo alla diffusione dell’evento in città e anche sui social. I temi approfonditi durante SabirFestival sono stati moltissimi, dalla migrazione alla gastronomia mediterranea, dalle rivoluzionimediterranee al teatro, dalla musica al fumetto.
Chi ha partecipato al ricchissimo programma del Festival ha avuto modo di assistere ai reading di Luigi Lo Cascio, Vincenzo Pirrotta, Marcello Fois e Lia Careddu del teatro stabile della Sardegna; ha potuto ascoltare l’emozionante concerto dei Fratelli Mancuso a cura dell’Ame (Associazione Musicale Etnea); avrà assistito ai numerosi spettacoli teatrali a cura di ActorGym e la rete teatrale Latitudini, tra cui Turi Marionetta di e con Savi Manna e Sul-l tavolo di Marika Pugliatti; si sarà imbattuto nella performance in memoria delle vittime del Mediterraneo degli Isola Quassùd diretti da Emanuela Pistone; si sarà fermato in almeno uno dei tanti incontri con Marco Aime, Antonella Agnoli, Igiaba Scego, Silvio Perrella, Corrado Assenza, Farouk Mardam Bey, Paola Caridi, Elisabetta Bartuli, Shady Hamadi e tantissimi altri; avrà potuto passeggiare tra i bancali stracolmi di libri della libreria temporanea e si sarà fermato di fronte ai punti ristoro e al suq.
Diverse scuole messinesi hanno aderito all’iniziativa e collaborato attivamente alla realizzazione del Festival: l’Istituto artistico Basile, l’Istituto magistrale Ainis, Il Liceo scientifico Seguenza, Il Liceo Classico Maurolico. I ragazzi (più di 100 ogni giorno fino ad arrivare a un picco di 180) hanno avuto modo di incontrare alcuni autori ospiti di SabirFest come Maria Attanasio, Shady Hamadi, Igiaba Scego e Marco Aime, suscitando interesse e stimoli, tante domande e un dialogo estremamente costruttivo con ciascuno di loro su temi attualissimi come ad esempio la guerra ancora in corso in Siria, la migrazione, la poesia e la letteratura nella vita quotidiana.
SabirMaydan inoltre, il forum sulla cittadinanza mediterranea a cura di Cospe (Cooperazione Sviluppo Paesi Emergenti) realizzato grazie a una campagna di crowdfunding di grande successo sulla piattaforma “Produzioni dal Basso”, si è svolto durante tutta la giornata di domenica 28 settembre e ha visto alternarsi tanti ospiti da tutte le sponde mediterranee, tra cui ricordiamo: Lina Ben Mhenni, Pietro Dall’Oglio, Nathalie Galesne, Kamal Lahbib, Emel Kurma, Esraa Abdel Fattah, Sylvia de Fanti, l’equipaggio del Progetto Mediterranea (un progetto nautico, culturale scientifico di relazione tra i popoli). Il forum è stato dedicato a Padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita rapito in Siria un anno fa (29 luglio 2013) e al blogger e attivista egiziano Alaa Abd El Fattah, amico ed ex collaboratore di Cospe, che è stato rilasciato su cauzione il 12 settembre scorso, dopo aver intrapreso uno sciopero della fame nel carcere dove stava scontando 15 anni di pena. «Territorio di frontiera, come un ponte tra due mondi» ha detto il presidente Cospe Fabio Laurenzi «SabirMaydan è stato una vera e propria agorà in cui preparare il Mediterraneo di domani, per costruire le condizioni e mettere in piedi gli strumenti per l’integrazione tra i popoli della regione, culla delle civiltà d’Oriente e d’Occidente».
Dal palco, poco prima del concerto finale di Pietro Dall’Oglio, Caterina Pastura – membro del Comitato Promotore della manifestazione – non a caso ha voluto chiudere la I edizione di SabirFest citando una frase di Albert Camus, la stessa che i ragazzi dell’Istituto artistico Basile hanno scritto nell’area SabirLibri: «La cultura si comprende solo se è al servizio della vita. […] Come il sole mediterraneo è lo stesso per tutti gli uomini, lo sforzo dell’intelligenza umana dev’ essere un patrimonio comune, e non una fonte di conflitti e assassini».
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