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“Romeo, Giulietta e la città” di Daf-Teatro dell’Esatta Fantasia in scena alla Laudamo

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tn Romeo«La città era lei. Umida, babba, ventosa, puttana di quart’ordine sventrata da camion e gas velenosi. La città era lei, quasi a scusarsi di essere lei, eppure ancora in forze per dire “vorrei”
vivere».

Dal laboratorio di ricerca teatrale ideato e condotto da Angelo Campolo e Annibale Pavone, trenta ragazzi hanno accolto la sfida di lavorare sulla celebre tragedia shakespeariana, indagando un’altra grande protagonista del testo: la città. A partire da questo processo di riscrittura scenica della storia d’amore più famosa di tutti i tempi, andrà in scena dal 18 al 21 dicembre, alla Sala Laudam, alle 21.00, “Romeo, Giulietta e la città”, uno spettacolo corale, intenso, nel quale i colpevoli della morte dei due giovani amanti sono proprio i cittadini.

Lo spettacolo rappresenta il punto di arrivo del laboratorio di ricerca teatrale “Romeo, Giulietta e la città”, iniziato lo scorso maggio al sesto piano del Teatro Vittorio Emanuele, organizzato dall’associazione culturale “Daf- Teatro dell’Esatta Fantasia”.

«È stato un processo creativo coinvolgente e intenso, compiuto grazie alla passione e all’impegno di tutti i ragazzi — afferma Angelo Campolo, regista dello spettacolo. Abbiamo scelto di partire da Shakespeare, dalla freschezze e dalla vivacità della prima parte, per poi progressivamente “smontare” le certezze rispetto allo svolgersi dei fatti, contaminando il testo e la trama con echi e richiami ai meccanismi che regolano i comportamenti del nostro agire quotidiano. L’incapacità di ammettere le proprie colpe,  l’inganno come unica modalità di relazione umana, l’assuefazione alla violenza, la miopia culturale. Questa scelta, per contrasto, ha messo in luce ancora di più la  forza e l’ingenua purezza della storia d’amore tra Romeo e Giulietta. Ora siamo pronti ad andare in scena, e siamo molto curiosi del tipo di reazione che avrà il pubblico rispetto alla nostra versione».

“Romeo, Giulietta e la città” rappresenta la prosecuzione di un percorso di crescita iniziato nel lontano 2009. La “Daf – Teatro dell’esatta fantasia” è infatti reduce da quattro anni di direzione di laboratori teatrali nei quali, utilizzando a pretesto l’opera di Shakespeare, sono state coinvolte più di ottanta persone, oltre ad attori professionisti e maestri della scena nazionale, come Michele Abbondanza, Enzo Vetrano, Stefano Randisi e il compianto maestro Franco Scaldati.

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