Da piccola leggeva e rileggeva “Il GGG, il Grande Gigante Gentile” di Roald Dahl, le fiabe nordiche, quelle di Tolkien e altri racconti che i genitori le regalavano a Natale; adesso è proprio RE ad aver pubblicato il suo primo libro illustrato: “Il Pavone e il Gatto sul piedistallo”, uscito lo scorso 28 novembre per Giambra Editori.
Il libro è nato durante il periodo di pandemia, come ci racconta RE; «Una notte, non riuscendo a dormire, decisi di immaginare qualcosa per farmi addormentare e iniziai questo racconto. Il tempo passava ma non riuscivo a prendere sonno, allora pensai che avrei potuto trovargli anche un finale. Credo di aver finito “mentalmente” all’alba, poi ho abbozzato la storia il giorno stesso per non dimenticarla. L’ho fatta leggere agli amici che mi hanno incitato a illustrarla e pubblicarla».
Il primo libro illustrato di RE
Classe 1985, originaria di Milazzo, Emanuela Ravidà, meglio nota come RE, ha sempre dedicato la sua ricerca espressiva alla sostenibilità, utilizzando materiale di riciclo per dare vita a mondi astratti, senza tempo; finestre su mari stropicciati, ricavati da plastiche, vetri, legni usati. E proprio dalla sua passione per la sperimentazione è nato il suo primo libro illustrato.
RE, che tipo di ricerche hai fatto prima di lavorare alle tavole? «Questa è la prima volta in cui mi sono dedicata all’illustrazione perciò ho impiegato del tempo per fare delle ricerche sulle illustrazioni per bambini, contemporanee e non. Ma la vera ricerca, quella che dovevo studiare davvero, è stata sullo stile che dovevano avere le mie illustrazioni. L’artista ha un modo per farsi riconoscere attraverso le proprie opere: il timbro stilistico, la cosiddetta “mano”. Ho fatto varie prove ma non mi convincevano perché ho sentito come una forzatura il dover identificare le atmosfere di un mondo totalmente differente dalle mie tematiche».
«Ci ho messo tempo prima di convincermi di essere sulla strada giusta, ma – continua RE – la soluzione che ho adottato infine mi ha soddisfatto. Mi sono semplicemente detta: immagina te stessa da bambina e pensa a cosa ti piaceva guardare nelle illustrazioni. Così ho ripensato a quanto mi piacessero i dettagli, i colori e le immagini che parlano da sole. Tuttavia, non ho voluto ricercare la perfezione; si possono notare alcuni difetti di proporzione, di prospettiva o di ombreggiatura. Ho deciso di lasciarli perché credo sia importante trovare uno spazio anche agli errori perché, in fin dei conti, fanno parte di quel che siamo».
“Il Pavone e il Gatto sul piedistallo”
Il libro illustrato di RE racconta la storia dei pavoni della villa di Ponteverde che trascorrono felici le giornate sotto lo sguardo meravigliato dei tanti curiosi che vanno ad ammirarli. Tutti tranne Aurelio, che una mattina torva il coraggio per superare lo steccato, incontrando così un gatto che vive su un piedistallo. «Ho scelto il pavone principalmente per la sua figura particolare, è un animale che non passa inosservato. I pavoni, si sa, – aggiunge RE – per diritto e per dovere devono pavoneggiarsi. Aurelio lo ha fatto per tanto tempo prima di rendersi conto che non deve essere per forza così.
Penso che i gatti siano vanitosi altrettanto quanto i pavoni ma stanno più in alto. Il gatto è una figura a cui sono particolarmente legata, sono sempre stata accompagnata dai gatti nel corso della mia vita. Sono eleganti, leggeri e molto sensibili. Amano stare a una certa altezza e osservare tutto come se fossero una specie di dio. Quello che vive sul piedistallo è stato ispirato da un gatto, anzi una gatta, Nina Carabina, la mia cara amica che ho perso qualche anno fa e a cui è stato dedicato il libro. Leggendo il racconto capiterà di sentirsi pavone, gatto o rispecchiarsi in qualche altro personaggio che si incontrerà leggendo».
La versione di RE
La cosa che hai scoperto di te stessa lavorando su questo libro? «A dire il vero, sono rimasta sorpresa perché sono riuscita a essere più costante del solito nel creare qualcosa, considerato che scrivere e illustrare richiede tempo e pazienza. Pazienza che ho impiegato anche nella realizzazione delle tavole; non sono grandi e ho dovuto usare anche dei pennelli dalla punta sottile per i dettagli e chi mi conosce sa che non sono strumenti che uso solitamente. Ho anche scoperto, anzi, riscoperto piacevolmente quel mio punto di vista spontaneo, senza forzature, che è quello dei bambini».
A proposito dei bambini, cosa troveranno sfogliando il tuo libro? «Ponteverde è un luogo inventato in un tempo anacronistico che assomiglia molto a un paesino medievale del Nord Europa. La gente che ci vive non è perfetta come in tanti altri posti ma il clima è sempre vivace. Penso che troveranno un’atmosfera differente da quella che sono soliti vedere, una storia che racconta molto ma che lascia spazio alle intuizioni. Le illustrazioni sono tutte realizzate a mano e non è stato fatto alcun lavoro di post produzione. Ho avuto il piacere di ricevere qualche parere da alcuni giovani lettori e sono contenta di sentire che è stato letto tutto d’un fiato. È un libro per bambini ma sono certa che anche gli adulti leggeranno con piacere».
I prossimi progetti di RE
RE, reduce dall’ultima mostra al Museo del Mare di Milazzo, è già in giro a presentare il libro; a Messina succederà all’inizio del 2023. Nel frattempo, sta lavorando ad altre storie e continua la sua ricerca sull’ironed plastic e sull’approfondimento dell’arte ecosostenibile con i bambini.
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