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Pinocchio d’Istinto piace. Spettatori numerosi al debutto dello spettacolo in scena alla Laudamo

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istintoTutto esaurito alla “Sala Laudamo” per il primo weekend di debutto dello spettacolo teatrale di Angelo Campolo “ISTINTO” dal Pinocchio di Collodi, ancora in scena fino al 30 novembre. Trenta ragazzi, partecipanti al laboratorio di ricerca “Nel Paese dei Balocchi”, hanno dato vita ad una riscrittura scenica, potente e appassionata, dei primi due capitoli del romanzo di Collodi. Un viaggio che prende avvio nella “stanza” dell’Istinto, nella bottega di Mastro Ciliegia, trasformata in un centro estetico clandestino, dove tutto è ancora in potenza. Il protagonista è proprio il “pezzo di legno”, la massa informe, senza maschera, grezza, non ancora levigata, che scenicamente diventa il simbolo di un’irrefrenabile ed incontenibile energia da spendere in vista del futuro che verrà. Un’occasione per riflettere sulla bellezza dei sentimenti non ancora contaminati dal compromesso, dall’inganno o dai sotterfugi. Ma anche uno sguardo violento e beffardo sul mondo “esterno” dove ormai il “Paese dei Balocchi” è solo un ricordo seppellito dalle macerie di coloro che “hanno mangiato tutto, senza lasciare nemmeno le briciole”. Un progetto complesso e affascinante quello ideato da Angelo Campolo e Annibale Pavone della compagnia “Daf – Teatro dell’esatta Fantasia” di Giuseppe Ministeri in collaborazione con il Teatro Vittorio Emanuele, che vedrà, da settembre a giugno, la produzione di quattro spettacoli, ciascuno con una personale e diversa rilettura dell’opera di Collodi. Un percorso didattico in divenire che si apre alla Città in una formula sperimentale e innovativa. “Abbiamo deciso di leggere attraverso quattro differenti punti di vista la storia di Pinocchio” spiega Angelo Campolo, “seguendo l’andamento cronologico della vicenda dal primo al quindicesimo capitolo, quello in cui il burattino viene impiccato. In questa logica vediamo quindi nascere il pezzo di legno con la sua carica dirompente e fisica, legata alla potenza primordiale dell’istinto. Ad Annibale Pavone è affidato il tema della Solitudine, in scena da metà febbraio, a Paride Acacia quello dell’Inganno, ad aprile, e a Giacomo Ferraù l’Amore, previsto per la fine di maggio. Staremo ancora in scena fino al 30 novembre per un totale di tredici repliche, una novità assoluta per Messina. Una sfida che affrontiamo modificando sera dopo sera lo spettacolo, facendone un continuo lavoro in trasformazione che consentirà ai giovani attori di mettersi sempre in gioco ed al pubblico di poter tornare a rivedere più volte il nostro lavoro. Ogni sera, grazie alla forza di questi trenta ragazzi , cercheremo di dare vita a qualcosa di diverso e speciale”.

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