Per non dimenticare la morte di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 nella sua Cinisi, apriamo il cassetto dei ricordi e tiriamo fuori: fumetti, film, dischi, a lui dedicati. Una storia quella di Peppino Impastato che non deve smettere di essere raccontata e trasmessa ai ragazzi. Giornalista, conduttore radiofonico, attivista politico, parente, per parte del padre Luigi, di Cesare Manzella, capo mafia di Cinisi; Peppino Impastato aveva urlato un “no” gigantesco a quella «montagna di merda» che è Cosa Nostra.
Lo aveva fatto sostenendo le lotte dei contadini siciliani, espropriati dalle loro terre per lasciare posto alle piste aeree di Palermo, lo aveva fatto con Radio Aut, radio libera fondata nel 1977 a Terrasini, in cui durante la trasmissione “Onda Pazza a Mafiopoli” denunciava con sarcasmo, i crimini di Gaetano Badalamenti, quel Tano Seduto, successore dello zio Manzella. Non smetteva di lottare, Peppino Impastato anche quando dopo numerose minacce si candidò alle elezioni comunali con Democrazia Proletaria, ma non ebbe il tempo di vivere e scoprire cosa sarebbe successo dopo.
La morte di Peppino Impastato
È la notte del 9 maggio 1978 quando con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia, Peppino Impastato venne ucciso dalla mafia. Il 16 maggio la madre di Peppino, Felicia Bartolotta, e il fratello Giovanni, inviano un esposto alla Procura indicando Badalamenti come mandante dell’omicidio.
Il 5 marzo 2001 la Corte d’assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole, condannandolo a 30 anni di reclusione. L’11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è stato condannato all’ergastolo. A maggio del 1980, si costituisce formalmente il Centro siciliano di documentazione, primo centro studi sulla mafia nato in Italia, fondato da Umberto Santino e Anna Puglisi, intitolato proprio a Peppino Impastato.
La casa di Badalamenti è stata confiscata e assegnata alle associazioni Casa Memoria “Felicia e Peppino Impastato” ed è la sede della Biblioteca Comunale. Dal 2017, a Palermo, è stato aperto il centro No Mafia Memorial, uno spazio polivalente, all’interno del quale è stato sviluppato un percorso tra gli eventi storici più importanti della lotta alla mafia.
Per non dimenticare Peppino Impastato
Certo, non riporteranno indietro Peppino Impastato, ma almeno ci potranno raccontare la sua vita. Ecco 5 tra film, fumetti e libri che parlano di Impastato. (Foto dalla pagina Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato)
- “Lunga è la notte”: partiamo dalle parole scritte proprio da Peppino Impastato in questa raccolta di poesie. Documenti e scritti a cura di Umberto Santino. Centro Impastato, Palermo 2002 (CSD quaderni, 8); arrivata alla quinta edizione. «Lunga è la notte e senza tempo. Il cielo, scrive Peppino, gonfio di pioggia non consente agli occhi di vedere le stelle. Non sarà il gelido vento a riportare la luce, né il canto del gallo, né il pianto di un bimbo. Troppo lunga è la notte, senza tempo, infinita». Qui anche alcuni appunti in cui Peppino Impastato ricostruisce la sua vita politica.
- “Peppino Impastato – Western a Mafiopoli”: rimaniamo sempre sui libri, ma illustrati. Luca Scornaienchi e Luca Ralli, infatti, pubblicano nel 2021, per Round Robin Editrice, una graphic novel dedicata all’attivista siciliano. Ad aprire il libro è il fratello di Peppino, Giovanni Impastato che scrive: «[…]Nonostante avessi spesso paura per come le usava, quelle parole, ascoltavo Peppino affascinato dall’idea di poter vivere davvero in quel mondo di bellezza, come lui lo raccontava». Il fumetto si chiude con diversi documenti, come gli stralci delle motivazioni delle sentenze di condanna di Gaetano Badalamenti e Vito Palazzolo.
- “La voce di Impastato”: si tratta di un documentario diretto da Ivan Vadori, che ripercorre l’indagine sull’omicidio di Cinisi e la scarcerazione di Giuseppe Gullotta, che inizialmente si era dichiarato reo confesso. È il giornalista Pietro Spada, interpretato da Andrea Tich, che andrà in Sicilia per trovare le risposte in una vicenda ancora poco chiara. Uscito nel 2013, il documentario si trasforma nel 2018 in un libro-inchiesta con gli scatti fotografici di Elia Falaschi.
- “Dietro i tuoi passi. La storia di Peppino Impastato”: questo è il titolo dello spettacolo teatrale andato in scena per la prima volta nel 2011, per la regia di Massimo Natale, che dirige qui la Compagnia Artiamo. In scena Domenico Cangialosi, Calogero Maccaluso, Duan Melodia, Gabriele Namio e Claudia Perna.
- Infine, chiudiamo con la musica. Il pezzo che dà sempre ci fa tornare alla mente Peppino Impastato: I Cento Passi dei Modena City Ramblers. Qui vi mettiamo la versione interpretata dal Coro del Maurolico di Messina, diretto da Agnese Carrubba, pubblicato nel 2021:
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