Peppino Di Capri

Peppino Di Capri sabato a Messina: “Torno con piacere, ho un progetto per la Sicilia”

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Peppino Di CapriSabato suonerà alle 21,30 all’arena in Fiera. E’ tornato in Sicilia Peppino Di Capri ed è pronto a sedersi su quel pianoforte che dagli anni Sessanta lo porta in giro per il mondo ammaliando il pubblico di ieri e di oggi. Le sue canzoni non passano mai di moda.

Di Capri è ancora tempo di champagne? In quest’Italia dove imperversa la crisi e non solo quella economica c’è tempo e modo di festeggiare qualcosa? C’è voglia di brindare per qualcosa?
“Penso di si. E’ l’unico modo che ci rimane per non pensare. La musica è l’unica cosa che ci può dare una mano a livello psicologico.
Come si fa a restare sulla cresta dell’onda da oltre cinquant’anni?
La coerenza è l’arma vincente. Ho mantenuto la stessa la timbrica vocale dall’età di 18 anni. Sono fedele al mio stile. Non ho mai tradito la mia specialità. Il pubblico ha apprezzato.
Ha visto scomparire molti suoi colleghi dalla scena… C’è qualcuno che le manca in maniera particolare?
Lucio Dalla. Quello che consideravo più vicino. Era il più creativo. Certo mi mancano anche i testi fantastici di Califano e poi Iannacci, un interprete eccezionale.
Cosa pensa della musica ai tempi di You Tube o e mule e delle tecnologie che hanno soppiantato la vendita classica quelli delle cassette, degli Lp, dei Cd?
Queste tecnologie da un certo punto di vista non fanno bene alla musica. La musica è di tutti. Ma non si crea gratis. Gli studi di registrazione costano. Per cui qualcuno dovrebbe compensare. Se vogliamo che le tecnologie avanzino bisogna si adeguarsi ma con grande attenzione.
Si è mai interessato di politica? Ha mai avuto voglia di scriver qualcosa di politico magari uno sguardo all’esistenza grama di tanti italiani che fa a pugni con la ricchezza di politici e manager?
“E’ facile fare politica con la musica. Con la musica però non si può rovesciare alcun governo. Ci si rifugia nella politica per essere notati. Per diventare dei santoni. E questo non è nel mio stile. La canzone è una cornice non dev’essere protagonista. E’ il tuo angelo custode che ti tira fuori dai momenti di crisi. Certo ci sono dei cantanti che si sono sempre occupati d temi politici e sono bravissimi. Come Guccini. Intoccabili. Quelli sono credibili. Ma non mi risulta che abbiano colto l’obiettivo.
La canzone melodica va ancora di moda?
Glia adolescenti hanno bisogno di scatenarsi e allora va bene la discoteca.. Quando arriva l’amore vero, di quelli che non ti fanno dormire la notte, hai bisogno di canzoni di un certo spessore.
C’è qualcosa o qualcuno in campo musicale che detesta?
Detesto sentire canzoni brutte che vogliano propinarti a tutti i costi.
E I talent Show?
I talent show sono importanti. Danno spazio. Ma è una fabbrica di illusioni Su sessantamila ne escono tre. Emma è molto brava. Bella timbrica vocale. Mi piacciono i Modà, Mengoni.
Della Sicilia cosa ci dice…
Che torno sempre con piacere. Ricordo Le notti a cantare in discoteca a Taormina o al casinò, o gli spettacoli al Massimo di Palermo o al teatro di Catania.
Ho un progetto per la Sicilia. Voglio tornare con uno spettacolo di tipo teatrale. Con una grande orchestra con ottanta elementi.

 

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