Si torna alla FORO G gallery di Messina, la galleria d’arte che affaccia sui laghi di Ganzirri guidata da Roberta Guarnera. Dopo la pausa estiva ripartono le attività con due appuntamenti in programma: un workshop che intreccia la lettura alla fotografia e una mostra collettiva, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Catania.
Il laboratorio si intitola “Letture fotosensibile in Odi et Amo” ed esplora il mondo della cianotipia: antico metodo di stampa, sviluppato dall’inglese John Herschel alla metà dell’Ottocento. «Noi tutti – scrive Roberta Guarnera – abbiamo avuto un rapporto “d’odio” con un libro a noi risultato sbagliato ecco che attraverso questo workshop l’odio si trasforma in amore/ bellezza.
Durante il laboratorio si unirà la lettura alla fotografia e nello specifico alla cianotipia (un processo assai fotosensibile). Il libro diventerà solo supporto e in una delle pagine verrà cucita/incollata la reinterpretazione di bellezza. L’obiettivo è farvi addentrare nel mondo della cianotipia in cui verranno posizionati su i fogli (in cui è presente la soluzione di cianotipia) oggetti, fiori e negativi latenti e mai sviluppati (che potrete portare)». Il laboratorio, aperto a tutti, è in programma domenica 10 settembre, previsti due turni: dalle 10.30 alle 13.00, dalle 17.00 alle 19.00.
Per iscriversi è necessario inviare una e-mail all’indirizzo: info@foroggallery.com.
In mostra alla FORO G gallery
Sabato 23 settembre, alle 17.00, invece, vernissage di “Remaking Archives” collettiva degli allievi del Biennio di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania. «La mostra – dice Roberta Guarnera che cura l’esposizione insieme alla prof. Carmen Cardillo, con la collaborazione di Chiara Marchese –, ha come tema la valorizzazione di archivi fotografici storici e vernacolari, attraverso l’indagine sul territorio e la personale interpretazione artistica degli allievi». Durante la mostra, visitabile fino al 30 settembre, sarà in esposizione il quaderno “Radiche” realizzato durante il workshop “Memoria del territorio, futuro delle immagini” di Irene Alison.
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