Com’era la Messina pre-terremoto? È una domanda ricorrente a cui tutti ricollegano il ”terremoto“ con la terribile scossa del 1908, la più distruttiva nella storia del continente europeo. In verità, l’altro terremoto che investì pesantemente Messina fu quello del 1783. Poco si sa sulla composizione esatta della città di quel tempo, eppure l’architetto Luciano Giannone è riuscito a creare una straordinaria ricostruzione in 3D di Messina nel 1780.
Nel libro “Messina nel 1780. Viaggio in una capitale scomparsa”, presentato ieri, giovedì 9 dicembre al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, non c’è solamente la narrazione della Messina che non esiste più, ma, appunto, anche una rappresentazione tridimensionale e a colori della città, fino ad oggi conosciuta grazie alle incisioni e alle stampe dell’epoca ad opera degli artisti e dei viaggiatori che visitarono Messina.
La Messina pre-terremoto del 1783 ricostruita in 3D dopo anni di lavoro
Per Luciano Giannone questo volume è il frutto di anni di incessante lavoro tra Messina e Firenze, dove ha conseguito la sua laurea in architettura con una tesi considerata proprio all’origine della pubblicazione del testo esposto ieri al Comune.
Durante la presentazione, il pubblico accorso per poter vedere coi propri occhi le immagini e i video realizzati da Giannone è stato letteralmente conquistato dall’aspetto inedito della “Nobile Città di Messina”. In chiusura, si è tenuto anche un dibattito a cui hanno partecipato la storica dell’arte Grazia Musolino e la direttrice della Biblioteca Regionale, Tosi Siragusa.
Tra i presenti anche l’assessore alla cultura Enzo Caruso – che ha introdotto il tema della riscoperta della città di Messina grazie all’applicazione delle nuove tecnologie di realtà aumentata –, l’architetto e soprintendente ai Beni Culturali di Messina Mirella Vinci e Pino Falzea, presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina, entusiasti dell’opera di Giannone.
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