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Messina, Luciano Troja lascia la direzione della Filarmonica Laudamo

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Di solito si dice che tutte le cose belle a un certo punto finiscono e ne iniziano altre altrettanto belle; Luciano Troja lascia la direzione artistica della Filarmonica Laudamo di Messina dopo circa dieci anni di musica. A comunicarlo è proprio lui durante il penultimo concerto della 101esima stagione concertistica dell’ente più longevo della Sicilia; un saluto commosso, durante il quale Luciano ha voluto ringraziare tutti i componenti della Filarmonica, in modo particolare Manlio Nicosia, presidente della Filarmonica, scomparso nel 2018.

È proprio Nicosia, infatti, che ha voluto Luciano alla conduzione artistica della Filarmonica; «Manlio Nicosia – ha detto Luciano – mi ha insegnato a non creare suddivisioni, condividevamo la gioia della musica; la gioia è l’elemento che provoca l’emozione, fatta di vibrazioni». E di vibrazioni ne abbiamo ascoltate tante grazie ai concerti, circa 300, pensati da Luciano Troja che ha dedicato una porzione della sua attività ai nuovi linguaggi sonori con “Accordiacorde“, rassegna parallela della Filarmonica Laudamo.

«Tanti progetti e sogni sono stati realizzati, l’idea – ha aggiunto Luciano – era quella di far vedere anche un po’ l’invisibile e cercare di creare una scena musicale dello Stretto e credo, senza vanità, di esserci riuscito: come la rassegna del giovedì insieme a Enrico Vita, che ha dato il nome ad “Accordiacorde”, che ha seguito quelli che sono stati i nuovi linguaggi».

Luciano Troja, 10 anni di Filarmonica Laudamo Messina

Per chi ha avuto l’opportunità di conoscere Luciano Troja, saprà bene che è un uomo, un musicista, in grado di parlare di musica, anche quella più complessa, in modo semplice. La capacità di ascolto: è questo il grande insegnamento di Luciano che ha  trasmesso ai tanti spettatori della Filarmonica Laudamo di Messina, provando (e riuscendoci) ogni anno a rinnovare e innovare. Non a caso, è stata proprio sua l’idea di creare la Filarmonica Laudamo Creative Orchestra, composta da musicisti che provengono da formazioni diverse: dalla classica al jazz, tutti provenienti dall’area dello Stretto.

«Spero che tutti abbiano trovato delle cose positive, la Filarmonica Laudamo è un bene prezioso che dobbiamo tutelare; le cose sono state pensate per questo progetto culturale per riuscire a scambiare tutti insieme riflessioni profonde ma anche semplici, non semplicistiche. Nei momenti in cui tutto va bene, bisogna mettersi da parte, nel momento in cui tutto va male metterci la faccia. Mi metto da parte e mi prendo una pausa. Lascio spazio a nuove visioni».

E poi Alba Crea, anche lei componente della Filarmonica Laudamo di Messina, è riuscita a racchiudere in un’unica frase tutto quello che Luciano Troja ha creato e realizzato in questi anni: «Luciano Troja ha portato tante cose, lui ci ha fatto sentire non seduti sulle poltrone del Palacultura, ma affacciati a una finestra sulla musica internazionale, prima di lui nessuno ci aveva tentato». Intanto giovedì 26 maggio, alle 19, l’ultimo concerto della Filarmonica Laudamo, in programma per quest’anno con: Antonella Santoro e Riccardo Biseo.

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