Vittorio Emanuele Parsi, politologo torinese ed editorialista de “Il Messaggero”, incontrerà il pubblico della libreria Mondadori di Messina per parlare di “Il posto della guerra e il costo della libertà” il suo nuovo saggio edito da Bompiani (2022). Un libro che analizza il conflitto tra Ucraina e Russia scoppiato alla fine di febbraio dello scorso anno.
«L’aggressione scellerata che Vladimir Putin ha scatenato contro l’Ucraina il 24 febbraio 2022 – dice la nota editoriale – ha rotto decenni di pace e ha fatto sì che l’Europa tornasse a essere ciò che per secoli era sempre stata fino alla conclusione del secondo conflitto mondiale: “il posto della guerra”. Come è potuto accadere uno scempio simile proprio nella “civile Europa”? Nel luogo che ha rappresentato un pilastro di quell’ordine liberale che ha trasformato il sistema internazionale stringendo attorno a sé una famiglia di democrazie affratellate e tessendo una fitta trama di istituzioni e trattati garanti della cooperazione e della pace? Se la pace, dunque, è stata infranta proprio dove le condizioni per mantenerla erano le migliori possibili, che speranza resta per evitare che la forza ricominci a essere la sola “regola del mondo”?».
Dialogherà con l’autore Eugenio Cusumano, docente di Scienze Politiche dell’Università di Messina. L’appuntamento, organizzato in collaborazione con Liberi, Oltre le Illusioni, è per stasera, alle 17.30, alla libreria Mondadori.
Chi è Vittorio Emanuele Parsi
Vittorio Emanuele Parsi è professore ordinario di Relazioni internazionali nella facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica di Milano, dove insegna anche Studi strategici ed è direttore di aseri (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali). Insegna inoltre alla Facoltà di Economia dell’Università della Svizzera italiana di Lugano. All’attività accademica affianca un intenso contributo al dibattito pubblico, con una presenza regolare in diverse trasmissioni televisive e radiofoniche; tra le altre cose, è editorialista del quotidiano “Il Messaggero”.
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