Si è inaugurata ieri pomeriggio, nella sede dell’Ex Filanda Mellinghoff, “L’Invenzione Futurista. Case d’arte di Depero” curata dal Museo regionale di Messina in collaborazione con il Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. E il primo dato è che in quattro ore, dalle 18 alle 22, l’esposizione ha regìstrato più di seicento visitatori.
La mostra, che sarà aperta fino al 15 novembre, presenta oltre 100 opere di Fortunato Depero (dipinti su tavola e tela, grafiche, fotografie, manufatti, arredi, bozzetti), selezionate dalla collezione del Mart e datate dal 1914 al 1944, che ne documentano la lunga e versatile esperienza artistica verso una forma d’arte totale capace di spaziare dalla pittura al teatro, dalla scenografia alle arti applicate, dall’editoria alla pubblicità. Le opere di Depero sono introdotte da una sezione che da’ le coordinate delle origini teoriche del movimento attraverso l’esposizione di opere significative del Primo Futurismo (Giacomo Balla, Ardengo Soffici, Enrico Prampolini, Gino Severini), e corredate da sezioni che illustrano il percorso compiuto a partire dal manifesto “La Ricostruzione futurista dell’Universo” del 1915, il fenomeno delle Case d’Arte di Depero a Rovereto e a New York, gli effetti nei settori della Reclame e Pubblicità e dell’Editoria fino agli esiti dell’Aereofuturismo, per concludersi con le testimonianze della vicenda messinese affidata ad un gruppo di intellettuali, già a ridosso del sisma pronti a dare vita alla rivista del Movimento “La Balza”, organo ufficiale in sostituzione di “Lacerba”, in una città che, rasa al suolo dal terremoto ed “emancipata” dal suo passato, si propone prepotentemente nell’immaginario collettivo avanguardista come simbolo della rinascita.
“Il 29 maggio scorso l’assessore Purpura ci ha fatto visita per celebrare il centenario di istituzione del Museo e ha verificato lo stato di avanzamento dei due interventi finanziati dalla Comunità Europea a favore della struttura”, ha detto all’inaugurazione Caterina Di Giacomo, direttrice del Museo regionale di Messina e curatrice dell’esposizione insieme con Nicoletta Boschiero del Mart, che ha tagliato il nastro. “Oggi – ha proseguito Di Giacomo – alla presenza lusinghiera del Presidente dell’Assemblea regionale, del nostro Direttore generale dott. Pennino, delle autorità tutte, di così tanti colleghi, e graditissimi ospiti, possiamo confermare all’assessore che il primo traguardo è stato raggiunto. È merito di una squadra affiatata e della collaborazione tra due realtà museali dalle tradizioni diverse. Il Fabbricato ottocentesco sarà da oggi polmone, nell’ambito di un circuito museale che ci auguriamo al più presto interamente fruibile dalla collettività, del nuovo museo, contenitore di importanza strategica perché amplia e diversifica le potenzialità della struttura, candidandosi all’ospitalità di grandi eventi – in ragione di un facility report adeguato ai massimi standard internazionali. E la mostra di esordio si è voluto esorcizzasse il trauma del terremoto – l’ultima opera del percorso espositivo permanente è proprio datata alle soglie della catastrofe – celebrando la rinascita della città, così come postulata dal Futurismo nei suoi programmi di Ricostruzione totale dell’Universo”.
“Una grande energia si respira in questo momento in queste sale”, ha aggiunto Gianfranco Maraniello, direttore del Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. “E di questo anzitutto il Mart vi è particolarmente grato. E’ l’energia della ‘squadra’ che ha lavorato per la realizzazione di questa mostra, è l’energia delle istituzioni, Regione Sicilia in testa, con cui abbiamo trovato sinergie importanti, ed è l’energia di questo pubblico che oggi inaugura insieme con noi la mostra. Le collaborazioni tra istituzioni devono essere rafforzate per rendere più facile queste iniziative, non dimenticando che la circolazione delle opere regala nuova luce e nuovi significati alle opere stesse”.
“Una mostra importante, un evento importante in attesa di altri eventi importanti”, ha commentato Giovanni Ardizzone, presidente dell’Assemblea regionale siciliana. “Qui oggi ci sono ‘generazioni’ di politici: amici che hanno creduto che questo fosse possibile. Ed è così. Un grazie sincero alla direttrice per il rapporto con l’università, che è strategico, grazie per le collaborazioni prestigiose, come appunto quella con lo straordinario Museo Mart. La cultura deve ruotare attorno al Museo della città. E il Museo regionale di Messina è e deve essere attrattore di turisti e patrimonio per i messinesi”.
“Accolgo oggi – ha concluso l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana Antonio Purpura – il buon esito di una iniziativa nata ‘qualche assessore fa’. Mettere a sistema l’offerta cultuale regionale, perché sia risorsa, questo deve fare un economista da assessore ai beni culturali. Rivitalizzare, tornare ad essere punto di forza. Ho il compito di aprire il sistema cultura ad opportunità di crescita, di ricerca e di elaborazione. L’arte moderna e contemporanea è un settore ‘fragile’ in Sicilia. La Sicilia punta da sempre sull’archeologia. Ma accanto all’archeologia è necessario, doveroso guardare al nuovo, a ciò che nasce, ai fermenti, gli spunti, le idee che si porta con sé. Puntare su questo. Valorizzare il passato perché resta strumento fondamentale di turismo culturale ma anche innovare, sostenendo e scoprendo e riscoprendo nuova cultura e il rapporto con la modernità e il contemporaneo”.
La mostra sarà aperta sino a giorno 15 novembre (dal martedì al sabato biglietteria ore 9,00/18,30 e chiusura 19,00, domenica e festivi biglietteria ore 9,00/12,30 e chiusura ore 13,00, lunedì chiusura, biglietti intero euro 8,00, ridotto euro 4,00, gratuità ex D.M. 20 aprile 2006, n. 239, prenotazioni tel. 090 361292 – fax 090 361294, mail museo.messina@regione.sicilia.it, urpmuseome@regione.sicilia.it).
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