“L’invenzione futurista”: al via la mostra futurista di Depero

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La mostra “L’invenzione futurista. Case d’arte di Depero”, che apre i battenti oggi, 2 ottobre,fino al prossimo 15 novembre, si tiene nei locali dell’ex filanda Mellinghoff del Museo regionale di Messina. A ispirarla, il ruolo di Fortunato Depero (Fondo 1892- Rovereto 1960) nella atipica realtà messinese, città che “azzerata” dalla calamità del 1908, si impose con la sua ansia ricostruttiva all’attenzione del rivoluzionario movimento avanguardista.

In una suggestiva sezione introduttiva sono apprezzabili le opere del Primo Futurismo (Giacomo Balla, Ardengo Soffici, Enrico Prampolini, Gino Severini). Seguono sezioni esplicative dell’accezione del manifesto “La Ricostruzione futurista dell’Universo” del 1915 nel fenomeno delle Case d’Arte di Depero a Rovereto e a New York, nella Reclame e Pubblicità, nell’Editoria e fino agli esiti dell’Aereofuturismo. Si innesta, a conclusione, la vicenda messinese, affidata a un gruppo di intellettuali, già a ridosso del sisma, pronti a dare vita alla rivista del Movimento, organo ufficiale in sostituzione di “Lacerba”, in una città che, rasa al suolo dal terremoto ed “emancipata” dal suo passato, si propone prepotentemente nell’immaginario collettivo avanguardista come simbolo della Rinascita.

Oltre 100 opere (dipinti su tavola e tela, grafiche, fotografie, manufatti, arredi, bozzetti) selezionate nella collezione delMart, datate dal 1914 al 1944, documentano la lunga e versatile esperienza artistica di Depero che, sottoscritto con Balla il Manifesto del 1915, ha dato vita ad una forma d’arte totale spaziando dalla pittura al teatro, dalla scenografia alle arti applicate, dall’editoria alla pubblicità divenendo uno dei protagonisti del movimento.

La presentazione ufficiale alla stampa, questa mattina, con Nicoletta Boschiero, responsabile Mostre e Collezioni del Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, che collabora all’evento – e responsabile della Casa d’arte Futurista Depero: “La mostra vuole raccontare l’attività di Depero legata alle Case d’arte. È importante definire il momento storico in cui si sviluppano le case d’arte: i futuristi cambiano rotta durante il primo conflitto mondiale improvvisando e sperimentando una creazione artistica che sarà sempre più intrecciata al mondo del design. Concluso il periodo rivoluzionario e de-costruttivo dei primi anni, s’inaugura la seconda stagione futurista, grazie al progetto di Depero e di Balla, con il manifesto ‘Ricostruzione futurista dell’universo’ del 1915, in uno spirito di rinnovamento ma anche di recupero e produzione proto industriale”.

Caterina Di Giacomo, direttrice del Museo e curatrice, con Boschiero, della mostra, ha ripercorso l’iter dei lavori di riqualificazione dell’ex filanda, che ne fanno, da oggi in poi, uno spazio espositivo d’eccellenza per eventi temporanei, nazionali e internazionali: “L’approvazione degli interventi, finanziati dalla Comunità Europea, preliminari all’apertura del nuovo Museo di Messina e relativi all’adeguamento della sede storica, oggi conclusi, ci consente di definire un polo di straordinaria attrattività, garantendo la valorizzazione di un patrimonio inestimabile, documento della poliedrica cultura artistica della città preterremoto”.

Per Gianfranco Anastasio, progettista e direttore dei lavori di adeguamento dell’ex filanda ma anche dell’allestimento della mostra, strategico è contribuire – come Museo – alla ricostruzione, alla riappropriazione da parte della città e dei cittadini, dell’identità di Messina, delle radici come anche delle capacità di elaborazione culturale oltre che di conservazione e proposta: “La cultura oggi, e la cultura museale in particolare pretendono che, integrate e interagenti con la proposizione e la conservazione del patrimonio, si innestino attività di elaborazione e ricerca culturale. Accanto agli itinerari storicizzati, si vuole la capacità di accogliere altre opere, altri sguardi, in un dialogo dinamico, costruito su assi di similitudine o contrasto, complementarietà o estraneità”.

Domani, venerdì 2 ottobre, alle 10,30, nell’aula magna dell’Università di Messina, si terrà l’assise di presentazione. Interverranno il rettore dell’Università degli studi di Messina,Pietro Navarra, Gaetano Pennino, dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali e dell’identità siciliana,Gianfranco Maraniello, direttore del Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Boschiero e Di Giacomo. La relazione centrale sarà tenuta da Enrico Crispolti, storico dell’arte, professore emerito dell’Università degli studi di Siena.

Alle 18, l’inaugurazione nella sede del Museo, alla presenza dell’assessore regionale Beni Culturali, Antonio Purpura, e delle autorità regionali e cittadine. L’ingresso sarà libero fino alle 22.

La mostra sarà aperta sino al 15 novembre. Dal martedì al sabato dalle 9 alle 19 (biglietteria aperta fino alle 18,30);domenica e festivi ore 9-13 (biglietteria aperta fino alle 12,30). Il costo del biglietto sarà di 8 euro, ridotto 4. Per le prenotazioni rivolgersi allo 090 361292; fax 090 361294; e-mail museo.messina@regione.sicilia.it, urpmuseome@regione.sicilia.it.

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