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La Storia incontra la musica…nel nome del padre

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roger-waters18Una cerimonia sobria, emozionante ed intensa. E’ stata quella che si è svolta ieri ad Anzio, durante la consegna della cittadinanza onoraria a Roger Waters, leader dei Pink Floyd e da sempre impegnato contro le guerre, le discriminazioni, le ingiustizie di ogni tipo. “In memoria di Eric Fletcher Waters, sbarcato ad Anzio e disperso nelle paludi della guerra, ma ritrovato nei nostri cuori e nel nostro desiderio di pace e di libertà, attraverso l’intensa poesia di suo figlio, Roger, Ambasciatore di Pace al quale la città di Anzio con profonda gratitudine conferisce la cittadinanza onoraria”. Questa la motivazione del pretigioso riconoscimento, consegnato dal Primo cittadino di Anzio, Luciano Bruschini, al quale un commosso Waters ha risposto con un impeccabile iglese: “Grazie per l’invito e per questo grande onore, mi piacerebbe poter parlare la vostra meravigliosa lingua, ma ho bisogno di una traduzione per poter esprimere tutta la mia riconoscenza. Sono stato in tour in ogni angolo del mondo, e in ogni città ho trovato un veterano che ha visto e vissuto la guerra. Tuttavia, una volta, negli Stati Uniti, un giovane mi ha preso la mano, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: tuo padre sarebbe fiero di te, ma io oggi vi dico: sono fiero di mio padre”. E la fierezza viene dalla totale consapevolezza di sapere che il sacrificio di Eric Waters, ufficiale britannico, della Compagnia C dell’ottavo battaglione dei Royal Fuciliers, come quello di moltissimi altri caduti, è servito a portare la pace dopo una guerra disperata e sanguinosa. “Questa guerra però, non era come tutte le guerre, era diversa – queste le parole del rappresentante dei veterani dell’Esercito britannico Harry Schindler – era diversa perché portava via una dittatura e regalava il sogno della libertà”. Sulle tracce del padre per abbattere il muro – The Wall – che lo ha reso famoso, l’oggi quasi settantenne Roger Waters ha dimostrato che le battaglie possono essere combattute anche con le parole, con gli ideali, che non sempre hanno bisogno di armi, se non quelle del dialogo, del confronto e della collaborazione tra paesi che sono fatti di uomini, e la forza degli uomini sono le idee.

Emanuela De Domenico

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