I detenuti del carcere di Gazzi in scena a Tindari: quando il teatro è strumento di riscatto

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Dal 2017 l’Associazione D’aRteventi, guidata da Daniela Ursino, propone all’interno del carcere di Gazzi dei laboratori teatrali rivolti ai detenuti, che possono così utilizzare il teatro come strumento di riscatto sociale e di rieducazione della pena. In questi cinque anni è nata anche la “Libera compagnia del Teatro per Sognare” composta proprio dai detenuti, che adesso saranno in scena al Tindari Festival con “Storie di Liolà”, liberamente tratto dalla commedia del 1916 di Luigi Pirandello.

«Questo progetto – dice il direttore artistico del Tindari Festival, Tindaro Granata che ha già lavorato con la Ursino per “Antropolaroid” – è stato voluto per esaltare il lavoro di formazione teatrale all’interno della Casa Circondariale di Messina, che vede la sua massima espressione nell’incontro, al Tindari Festival, tra pubblico, detenuti in scena con artisti del teatro italiano, studentesse universitarie della facoltà Scienze Politiche e Giurisprudenza di Messina e dieci cittadine del Comune di Patti che per la prima volta abiteranno il Teatro Greco della propria città in veste di attrici».

I detenuti al Teatro di Tindari

Alessio P., Salvatore B., Gaetano B., Angelo B., Emanuele C., Giovanni F., Giovanni P., Gaetano R., Francesco T., Domenico P., Lorenzo S. sono i detenuti in scena a Tindari, mercoledì 20 luglio, alle 20:30. L’adattamento di questa versione, presentata alla 66esima edizione del Tindari Fesival, è di Moni Ovadia, Mario Incudine e Paride Benassai. Ideazione, musiche originali e regia di Mario Incudine. In scena anche Mario Incudine, Giampiero Cicciò e Federica De Cola. Actors’ coaches: Giampiero Cicciò e Antonio Previti. Coreografie di Mariangela Bonanno e Alice Rella. I costumi sono stati realizzati dalla sartoria teatrale detenute circuito A.S., così come gli oggetti di scena e le voci fuori campo di: Rita C., Assunta C., Sonia C., Vanessa M., Erminia T..

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla sinergia tra l’Associazione D’aRteventi, Tindari Festival, Comune di Patti, la Casa Circondariale di Messina, il Parco Archeologico di Tindari, la Caritas Diocesana di Messina e l’Università degli Studi di Messina. Il Progetto gode del patrocinio del Ministero della Giustizia e il patrocinio della Camera dei Deputati.

A questo link per i biglietti.

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