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”I CAMERISTI DEL BELLINI” DOMENICA AL PALACULTURA PER LA STAGIONE CONCERTISTICA DELL’ACCADEMIA FILARMONICA

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cameristi del belliniMusiche di J.S. Bach, J.Strauss, Mozart, Vivaldi, Elgar, Britten saranno eseguite domenica 16, alle 18, al Palacultura Antonello, dai “I Cameristi del Bellini” per la 93° stagione concertistica della Filarmonica Laudamo. L’ensemble, formato da giovani musicisti provenienti da tutta Italia che lavorano stabilmente come professori d’orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, ha al suo attivo una vasta esperienza solistica, cameristica e sinfonica con la direzione di grandi maestri quali Y. Temirkanov, H. Soudant, A.Lombard , M. Plasson e H. Graf. Il nucleo del gruppo si è costituito nel 1991 (I Nuovi Cameristi Italiani) grazie soprattutto all’iniziativa di Spiros Argiris, all’epoca direttore artistico del Teatro Bellini di Catania, con il quale nello stesso anno ha inaugurato il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Da Vivaldi a Sostakovic, da Mozart a Respighi fino ai compositori contemporanei, il repertorio dei Cameristi del Bellini spazia dal barocco al novecento valorizzando anche le composizioni meno note scritte per la formazione con la peculiarità di suonare senza direttore. Per la sua versatilità è spesso invitato a fare da base, affiancando solisti di fama mondiale non solo per la musica classica ma anche per il jazz, come Phil Woods nel progetto “Bird with strings” per Etnafest nel 2005; nella tournée siciliana estiva dello stesso anno insieme a Javier Girotto e Daniele Di Bonaventura oppure interpretando l’African Suite per gruppo d’archi e trio jazz, composta ed eseguita con Abdullah Ibrahim nel 2006 sempre per Etnafest. Gli artisti compaiono, individualmente o in gruppi più piccoli, con oltre duecento concerti da oltre un decennio nei cartelloni di teatri e di associazioni musicali più importanti, partecipando costantemente a prestigiosi festival e rassegne nazionali ed internazionali del settore. L’ultimo progetto (2013) si chiama Sikelikòs ed ha il chiaro intento di custodire e diffondere testi antichi e musica di tradizione della nostra regione nel mondo.

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