Incontriamo Giuseppe Lo Presti, di anni 20, all’Oratorio San Matteo che si affaccia sulla bella piazza Don Bosco di Giostra, quartiere a nord di Messina. È qui che Giuseppe è cresciuto e ha deciso di dare forma al suo progetto: l’Orchestra Filarmonica di Giostra, che non è un’orchestra di quartiere, non solo; è luogo di condivisione, di gioco, di amicizia e, soprattutto, di musica. «Qui si cresce come in una famiglia». Giuseppe dell’Orchestra Filarmonica di Giostra non è solo il fondatore ma anche il direttore, in attesa di completare gli studi al Conservatorio. «Ho conosciuto la musica tardi – racconta Giuseppe – all’ultimo anno delle scuole medie. Giocavo nella viuzza e non avevo il pensiero della musica.
Poi in terza media è arrivato un pianoforte e all’inizio ci ho giocato, non sapendo cosa fosse, e poi la professoressa mi ha insegnato qualcosa e da lì è iniziato tutto. Poi dopo le medie, sempre grazie a un professore, ho fatto gli esami per iniziare l’Ainis, indirizzo musicale. Qui è nata la mia passione per la composizione e la direzione d’orchestra, lo studio delle percussioni, del pianoforte e del violino, che mi prendeva tanto». Da come parla Giuseppe, coi suoi occhi vivi e vispi, sembra passato un sacco di tempo, ma come abbiamo detto è davvero molto giovane. Adesso aspetta di iscriversi al triennio del Conservatorio per proseguire gli studi, continuando ad ascoltare Dvorak, il suo preferito.
L’Orchestra Filarmonica di Giostra
Nasce nel 2019 l’Orchestra Filarmonica di Giostra, che di recente ha partecipato all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università di Messina. «Il progetto nasce per la mia passione della direzione d’orchestra e mi sono detto quale esperimento migliore che mettere insieme un gruppo di amici, compagni di scuola. Abbiamo fatto un piccolo concerto – continua Giuseppe – insieme al Coro Polifonico dell’Oratorio, in occasione del Natale. Poi è arrivato il Covid, ma quando hanno riaperto le attività, mi sono detto: voglio dare ai ragazzi la possibilità di riprendersi da questo periodo e voglio creare qualcosa di bello come la musica».
E Giuseppe a distanza di 3 anni, una pandemia e una guerra che sta coinvolgendo tutto il mondo, ci è riuscito. Adesso l’Orchestra Filarmonica di Giostra è composta da 35 musicisti. «Il compito di un direttore d’orchestra è far capire agli orchestrali l’idea che tu hai di quella composizione. Quindi non sei lì per fare i movimento, ma devi esprimere qualcosa». In questo momento il repertorio dell’orchestra Filarmonica di Giostra è dedicato sì alla musica classica, ma anche alla musica da film. «Mozart, Hans Zimmer, Alan Silvestri, Ennio Morricone. Certo dobbiamo ancora crescere». Ma che importa Giuseppe di crescere, ci verrebbe da dire, quando sembra così chiaro il tuo orizzonte?
Vivere a Giostra
Il fatto che sia nata un’Orchestra nel quartiere di Giostra non è così straordinario, è quartiere come un altro, direte voi, ma se vi capita di passare da lì, noterete che sembra una sorta di terra di mezzo, che ha l’aria sofferente, come se stesse collassando. «Vivere qui significa avere la consapevolezza che ti possano succedere delle cose. Per esempio, quando esco dalla macchina di sera, c’è sempre qualcuno che ti chiede dei soldi per la droga o se sai dove comprarla. O comunque anche la Polizia ti ferma tante volte, perché è una zona controllata, però – continua Giuseppe che a Giostra è nato e cresciuto – sta vivendo una fase che non ha vissuto mai: una fase di riscatto.
Prima questo quartiere aveva solo un volto, quello della paura, adesso sta cambiando aspetto: i giovani di Giostra che fanno qualcosa di bello. L’Oratorio San Matteo fa parte di questo. Anche tra i componenti dell’Orchestra, che non sono tutti di Giostra, all’inizio c’erano un po’ di luoghi comuni, poi è passata. Adesso loro si sentono a casa, il segreto di stare in quartiere malfamato è che come si sono presi il quartiere loro, lo prendiamo noi con l’arte».
Il Maestro
Gli episodi spiacevoli sono capitati, non a Giostra ma tra le cattedre dei professori di musica. «Il quartiere è molto contento della nostra realtà, partecipa ai nostri eventi. Il problema sono i messinesi perbene: alcuni insegnanti non vedono bene questo progetto perché “sono giovani e non sanno quello che fanno, possono sbagliare a fare la musica, lo chiamano maestro”, ma questi sono solo appellativi. Non mi faccio chiamare Maestro, mi chiamano gli altri così, ma senza dubbio voglio diventare un Direttore d’Orchestra. Per diventarlo serve saper sentire la musica dentro e saper comporre». E fin qui ci sembra che Giuseppe Lo Presti stia proprio sul pezzo, titoli a parte. Adesso il prossimo appuntamento con l’Orchestra Filarmonica di Giostra è per il 26 marzo, all’Oratorio San Matteo, con un concerto dedicato alla pace.
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Bravo Giuseppe. Vorrei avere il Tuo Coraggio ed il Tuo Entusiasmo. Hai contribuito a riscattare Giostra. Ce ne vorrebbero di Giovani come Te nelle Parrocchie Cittadine e nella Società. Bravo continua così.