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Da Beck a Vasiliev, Bonaventura racconta 32 “Teatranti”. Lunedì presentazione del libro

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BONAVENTURAcopfotosolo1“Teatranti”, l’ultimo libro del giornalista e critico teatrale Vincenzo Bonaventura, sarà presentato il 14 aprile, alle 18, nell’Auditorium della Gazzetta del Sud (via Bonino 15/c). Ospite d’onore della serata sarà l’attore Nino Frassica. L’incontro sarà moderato da Piero Orteca, a parlare del libro sarà il giornalista Franco Cicero. Sarà presente l’autore.

Il libro è dedicato a trentadue fondamentali personaggi del teatro del Novecento, italiano e straniero. In ordine alfabetico, come si usa nelle locandine, sono: Julian Beck, Samuel Beckett, Biagio Belfiore, Paola Borboni, Lilla Brignone, Peter Brook e Jerzy Grotowski, Gabriele D’Annunzio, Eduardo De Filippo, Rossella Falk, Giuseppe Fava, Dario Fo, Jean Genet, Eugène Ionesco, Beniamino Joppolo, Alberto Moravia, Salvo Randone, Leonida Rèpaci, Mariano Rigillo, Enrico Maria Salerno, Stefano Satta Flores, Jérôme Savary, Leonardo Sciascia, Spiro Scimone e Francesco Sframeli, Luigi Squarzina, Konstantin S. Stanislavskij, Giorgio Strehler, Giovanni Testori, Aroldo Tieri, Leopoldo Trieste, Anatolij Vasiliev.

Altri capitoli sono dedicati a: “Un palcoscenico dal cuore siciliano (Stabile di Catania)”, “Cinquant’anni di Piccolo Teatro (e di Strehler)”, “Il palcoscenico terapeutico (lo psicodramma)”.

Come nasce questo libro, che è uno dei possibili frutti della lunga attività di critico teatrale, svolta per 30 anni da Bonaventura?
«Ho puntato – spiega l’autore – non tanto sulle mie recensioni, troppo legate alla fissità di uno spettacolo lontano, ma a “pezzi” su personaggi del teatro del ‘900 (apparsi per lo più su “Gazzetta del Sud”, ma anche su “Anna” e altre testate). Temi, cioè, che avevano una loro attualità al tempo in cui sono stati scritti (una scomparsa, una ricorrenza, una prima…, senza alcuna intenzione esaustiva), che la conservano anche adesso e che probabilmente l’avranno anche domani».
Ma Bonaventura non si è fermato a questo.
«Ho cercato anche – o forse soprattutto – di trasformare l’antico in qualcosa di nuovo e di utile per chi legge, con due accorgimenti. Il primo è un “ammodernamento” o “ristrutturazione” dei singoli capitoli (ed ex articoli), aggiungendo concetti e circostanze grazie a uno spazio maggiore di quello molto più ristretto di una pagina di giornale. Il secondo è un complesso apparato di note (insieme con una nutrita bibliografia), appetibile per gli appassionati di teatro, che consente di ritrovare facilmente (grazie anche a un dettagliato indice analitico) spettacoli famosi con la loro distribuzione di ruoli, che instaura collegamenti tra un personaggio e l’altro, che mette insieme nomi e date, utili anche a una “storia” (per carità, tra virgolette e con la s minuscola) del teatro, soprattutto della seconda metà del Novecento».

Vincenzo Bonaventura, giornalista professionista dalla lunga carriera, tra Milano e Messina, per oltre trent’anni è stato critico teatrale del quotidiano “Gazzetta del Sud” (con il quale ancora collabora) e socio attivo dell’Anct (Associazione nazionale critici di teatro). Tra le sue pubblicazioni, “Giovanni Paolo II. 1978-2003: i 25 anni del Papa che ha cambiato la storia” (Milano, 2003), “La Sicilia al tempo del Grand Tour” (Messina, 2009). Per i ragazzi ha scritto i racconti “Hercules” (Milano, 2000) e “Annibale” (Milano, 1996) e la riduzione di “Nostromo” di Conrad (Milano, 1998). Nel 2008 ha ideato e curato il libro “Cara Messina… (Manifesto ideale degli intellettuali messinesi della diaspora)”, che raggruppa le testimonianze di settanta personalità, pubblicato in occasione del centenario del terremoto del 1908. Per quattro anni ha insegnato “Storia della Televisione” all’Università di Messina.

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