Presentato oggi a Messina il francobollo celebrativo della Leggenda di Colapesce, insieme alla relativa cartolina. L’assessore alla Cultura, Enzo Caruso, ringrazia Poste Italiane ma fa una piccola precisazione: «Quello “vero” è a Capo Peloro», e ricorda la leggenda.
«Siamo contenti che Poste Italiane abbia riservato tre emissioni alla città di Messina – ha aggiunto Enzo Caruso. Ricordo il francobollo sulla Filarmonica Laudamo, sulla Vara ed i Giganti e quello di oggi sul mito di Colapesce. Penso che sia un tributo ad una città importante nella storia del Mediterraneo e che attraverso il mito sia riuscita a trasferire tradizioni di grande valore che ancora oggi vengono tramandate e raccontate».
Francobollo Colapesce, l’Etna al posto di Capo Peloro: «È un’incongruenza»
«È un mito tutto nostro, checché se ne dica, visto che molte città siciliane cercano di accaparrarsi questo nostro mito» ha detto l’assessore Enzo Caruso a margine della presentazione. «Io ricordo – continua – che la colonna che regge sta sotto a Capo Peloro».
«Stranamente – ha aggiunto ironicamente l’Assessore rispondendo ai cronisti presenti nell’atrio di Palazzo Zanca – Colapesce è sotto l’Etna. È un’incongruenza. Noi rivendichiamo la paternità di questo mito, anche perché se n’è parlato nei secoli e nella letteratura. Poi nella cartolina è tagliata la città di Messina. Il francobollo è di ottima fattura e in ogni caso si evince che la città di Messina lo emette per la prima volta».
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