Gli anni della II Guerra Mondiale e il dopoguerra
Gli anni della II Guerra Mondiale
Negli anni della II Guerra Mondiale la popolazione di Messina aveva sostanzialmente abbandonato il centro città per trasferirsi nei villaggi periferici, considerate più sicure e meno soggette a bombardamenti. Per poter raggiungere le principali attività commerciali e i servizi era necessario compiere percorsi lunghi, l’automobile non era diffusa come lo è oggi, e di conseguenza il tram ebbe un ruolo fondamentale nella vita quotidiana dei messinesi.
«Esistono immagini – racconta l’ingegnere Bonaccorso – che ritraggono le carrozze tranviarie completamente affollate con la gente appesa all’esterno. I tram sono rimasti in esercizio durante la guerra finché i bombardamenti non hanno danneggiato gli impianti. In particolar modo, la linea per il Faro è stata completamente abbandonata nel 1942 in seguito ai bombardamenti che l’hanno danneggiata, mentre in città il tram ha proseguito il servizio fino al 25 maggio del 1943».
Il dopoguerra e la dismissione della linea tranviaria di Messina
La linea tranviaria di Messina uscì distrutta dall’estate del 1943, i bombardamenti colpirono non solo il centro ma anche tutta la costa danneggiando, tra le altre cose, rotaie e carrozze.
«Tant’è – racconta l’ingegnere Bonaccorso – che il tram a Torre Faro non è più stato ripristinato. Al contrario, dopo la guerra la linea per Giampilieri è stata lentamente riattivata, così come nel centro urbano il tram è tornato a essere utilizzato nel settembre del 1945. Le linee erano molto ridotte, diversi impianti sono stati abbandonati prima della guerra (la linea per Ritiro è stata chiusa nel 1939, quella per l’Orto Botanico nel 1937). Nel 1945 è stata riattivata la linea da Provinciale all’Annunziata e da Provinciale a Tremestieri».
«Nel dopoguerra le motrici in servizio sono state al massimo 11, i rimorchi 5 – prosegue. Il tram è stato dismesso nel 1951, l’ultima corsa è avvenuta la sera del 19 febbraio 1951. Il giorno dopo erano già entrati in servizio gli autobus sostitutivi che iniziarono a coprire le tratte precedentemente servite dal tram».
(Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)
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