Orari, servizi speciali e curiosità
Mentre oggi la tendenza è quella di privilegiare il servizio su gommato, e quindi gli autobus, a quei tempi il trasporto pubblico era organizzato in maniera diversa. Il tram a Messina era l’elemento principale, mentre gli altri mezzi integravano le linee fornendo servizi laddove le rotaie non arrivavano. Mentre la tranvia era gestita dall’antenata dell’attuale ATM, la SATS (Società Anonima Tranvia Siciliana), le aziende che gestivano il trasporto su bus erano principalmente aziende private come la De Domenico.
Questa centralità del tram si nota anche osservandone le tabelle orarie: innanzitutto il servizio copriva più ore, i tram partivano la mattina alle 5.00 e rientravano in deposito a mezzanotte, mentre oggi l’ultima corsa nei giorni feriali si ha intorno alle 22.00; in occasioni speciali venivano organizzati servizi straordinari. Per esempio, spiega Andrea Bonaccorso: «Se c’erano spettacoli al Teatro Mastrojeni, la sera alle 23.30 fuori dal Teatro c’erano tre tram pronti a riportare gli spettatori a casa, uno arrivava a Ritiro, uno a Contemplazione e l’altro a Giampilieri».
Quando c’erano feste nei villaggi, in occasione del Ferragosto o di spettacoli di fuochi d’artificio legati alle diverse celebrazioni messinesi, il tram era garantito fino a notte inoltrata. In casi particolari, aggiunge Bonaccorso «c’erano i tram speciali per Calvaruso che portavano la gente fino a Villafranca (allora Bauso). Da lì poi si faceva la processione a piedi fino al Santuario Gesù Ecce Homo e al ritorno la gente trovava il tram che li riportava a casa».
Non solo. Il tram allora trasportava anche merci, dalla posta, ai prodotti alimentari, ai bagagli dei passeggeri.
(Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)
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