c'era una volta Messina: foto d'epoca del tram a faro

C’era una volta Messina: la storia del tram raccontata in 10 foto d’epoca

Pubblicato il alle

16' min di lettura

«Il problema del trasporto pubblico a Messina – spiega Franz Riccobono – deriva in parte dalla morfologia del territorio su cui si sviluppa l’abitato nel corso dei secoli. In pratica sin dall’antichità l’area di insediamento è quella della breve pianura litoranea che separa le acque dello Stretto dalle propaggini dei Monti Peloritani. La caratteristica dell’insediamento umano è quella di uno sviluppo lineare che, iniziando a sud presso l’attuale villaggio di Giampilieri si sviluppa ininterrottamente sino a Capo Peloro e quindi al villaggio di Faro. Sono quasi una ventina di chilometri che costituivano un problema dal punto di vista logistico per quanto riguarda gli spostamenti degli abitanti dei villaggi a sud, del centro e della riviera nord».

«In realtà il centro storico fino ai primi anni del ‘900 è circoscritto all’area compresa tra il torrente Portalegna a sud ed il torrente Boccetta a nord, con vari sobborghi sviluppatisi risalendo le valli che cadenzano lo spazio circostante il Porto falcato. Quindi, sino alla metà del 1800, l’attività commerciale e gli spostamenti avvenivano in uno spazio ridotto che non richiedeva una particolare organizzazione del trasporto sia di uomini che di merci. Con l’estensione delle attività all’ampio ambito delle periferie si pone il problema del trasporto organizzato, che in un primo tempo viene risolto con omnibus a trazione animale, carretti e carrozze, sin quando con la rivoluzione industriale, e quindi dei mezzi di trasporto, si inizia a pensare a una rete tranviaria vera e propria, cioè vetture a trasporto misto di merci e uomini su vetture che procedono su rotaia».

c'era una volta Messina: storia e foto d'epoca del tram«Si crea, quindi, una rete di trasporto pubblico su rotaia che serve non solo il centro storico ma anche vari centri agricoli e industriali, soprattutto sul versante tirrenico della provincia. È interessante sottolineare che il sistema di trasporto riguardava non solo i passeggeri ma anche le merci che, partendo dal Porto, cuore pulsante dei commerci messinese, consentiva il trasferimento di ogni tipo di prodotto nei territori prossimi alla città, con evidente vantaggio per le attività economiche cittadine».

«Oltre le attività commerciali, l’apertura di questo servizio di trasporto favorì lo sviluppo degli insediamenti residenziali lungo la costa settentrionale e in particolare lungo il pianoro di Spartà, divenuto luogo di villeggiatura per le ricche famiglie messinesi».

(Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)

(15711)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.