«Una fase intermedia – racconta Franz Riccobono –, breve quanto felice, fu quella dei bagni di Mortelle, ottima spiaggia sul versante tirrenico a ridosso di Capo Peloro, dove alcuni imprenditori messinesi aprirono due spettacolari impianti di balneazione, il “Lido di Mortelle” ed il “Lido del Tirreno”, uno dotato addirittura di albergo. Per qualche decennio Mortelle costituì il punto di riferimento per i bagni estivi dell’élite messinese. Si trattava di strutture realizzate in maniera da costituire un impianto permanente con cabine smontabili, edifici di servizio in muratura con, anche qui, ampie terrazze sul mare che rappresentavano luogo d’incontro per la gioventù di quegli anni di ripresa economica successiva alla seconda guerra mondiale. Vi erano strutture imponenti come la piscina a canali, la piscina per bambini, lo Sporting con elegante impostazione, struttura questa permanente e fiore all’occhiello della ristorazione di Messina per molti decenni.
(Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)
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