«Il raffinato monumento a Don Giovanni d’Austria – spiega Franz Riccobono – in ricordo della vittoria di Lepanto, oltre la statua del figlio naturale di Carlo V, modellata e fusa dal Calamech, vede nella base quattro pannelli bronzei, un tempo (come la statua) rivestiti di lamina d’oro, in cui sono raffigurate le diverse fasi della battaglia navale ed una bella pianta della città di Messina così come appariva in quel tempo. Il monumento fu realizzato ad appena un anno di distanza dall’evento storico, nel 1572».
«In origine – racconta – venne posizionato accanto al Palazzo Reale, sul fianco occidentale, successivamente venne spostato lungo la via del Corso (poi Cavour, dopo l’Unità d’Italia) quasi di fronte l’imponente facciata della Chiesa dell’Annunziata dei Teatini, opera prestigiosa di Guarino Guarini. Dopo il terremoto del 1908, il monumento venne ulteriormente trasferito nella sede attuale, piazza Lepanto, di fronte la Chiesa dell’Annunziata dei Catalani, lungo l’asse dell’attuale via Cesare Battisti».
«Ben tre – conclude Riccobono – quindi, i trasferimenti subiti da questo elegante monumento, con qualche necessario rifacimento delle parti lapidee danneggiate nelle fasi di smontaggio».
(Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)
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Grazie Franz, Messina e i messinesi hanno grande bisogno della competenza per ritrovare un orgoglio oggi sopito.