«La stele marmorea con la raffigurazione di Maria Immacolata – racconta Franz Riccobono – realizzata da Giuseppe Buceti sorse nel 1757 lungo l’asse dell’antico Corso (poi Cavour, dopo l’Unità d’Italia) in uno slargo a valle di quella che per secoli fu considerata la strada principale della città di Messina. Dopo il terremoto del 1908, a seguito dell’allargamento della sede stradale, si decise di trasferire più a valle il monumento, lì dove oggi lo vediamo, nei giardini ad ovest del Duomo.
«Pare – continua – che il monumento venne eretto per ricordare il miracolo accaduto allorché si ruppe l’asse del carro votivo della Vara facendo precipitare i bambini che impersonavano gli angeli. Il miracolo fu che, malgrado la caduta dall’alto della struttura processionale, i bambini rimasero incolumi».
«Solo in epoca recente – conclude Riccobono – è stata aggiunta la corona in bronzo che sovrasta il capo della Vergine».
(Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)
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Grazie Franz, Messina e i messinesi hanno grande bisogno della competenza per ritrovare un orgoglio oggi sopito.