C’è anche un messinese tra le eredità immateriali della Sicilia

Pubblicato il alle

4' min di lettura

Dal 2005 e rinnovato poi nel marzo del 2014, esiste il Registro delle Eredità immateriali della Sicilia (Reis) che custodisce il patrimonio intangibile dell’Isola. Per eredità immateriali si intendono, quindi, i saperi e le tradizioni che vengono trasmessi oralmente, ma anche modi di dire, gli strumenti, gli oggetti, i luoghi e le persone che identificano la comunità isolana.

Adesso, con la nomina di nuova commissione di valutazione – istituita dall’assessore ai Beni Culturali Alberto Samonà, aumentano questi beni immateriali della Sicilia. Includendo, tra gli altri, Letterio Alessandropoeta e scrittore messinese.

«Il patrimonio immateriale – dice Samonà – è caratterizzato da una grande vulnerabilità che oggi, nel rapporto con i mezzi di comunicazione di massa, vive un rapporto complesso. Da un lato il rischio della conformazione espressiva e della globalizzazione culturale, dall’altro vede nei nuovi media uno strumento di divulgazione che consente la possibilità di esaltare la conoscenza di realtà altrimenti destinate all’oblio».

Le nuove eredità immateriali della Sicilia

Sono nove le eredità inserite all’interno del Reis, riconosciute come patrimonio immateriale della Sicilia:

  • l’arte del carretto siciliano, la richiesta è stata formulata dal Museo regionale di Palazzo d’Aumale in cui è custodita una collezione importante di carretti,
  • Antonio Rigoli, scalpellino di Ucria che tiene viva la tradizione di intaglio della pietra,
  • la “cuddrireddra” di Delia, un’antica tradizione della pasticceria di origine islamica,
  • la ricamatrice Maria Anna Bonaffini di Caltanissetta, eccellenza nell’arte del tombolo e del macramè.
  • il poeta e scrittore Letterio Alessandro, per l’attività di recupero e trascrizione del patrimonio etnomusicologico siciliano, con particolare riferimento alla provincia di Messina.
  • Borgo Pantano, antico insediamento ebraico nel territorio di Rometta, nel Messinese, espressione degli insediamenti ebraici rimasti dopo l’editto di espulsione del 1492.
  • La festa di San Calogero, sagra dei pupi del pane, di Campofranco, nel Nisseno. È una delle feste patronali più rappresentative in Sicilia.
  • La festa patronale del Santissimo Salvatore di Militello Val di Catania di origine bizantina, tramandata nei secoli.
  • I tappeti di fiori, sale e sabbie di Noto.

I libri che custodiscono i tesori della Sicilia

Queste nuove eredità immateriali verranno custodite all’interno dell Registro delle Eredità immateriali della Sicilia, composto da 6 libri:

  • Libro delle Celebrazioni, delle Feste e delle Pratiche Rituali: in cui iscrivere i riti, le cerimonie e le manifestazioni popolari associate alla religiosità, ai cicli produttivi, all’intrattenimento e ad altri momenti che si pongono quali tratti storico-culturali caratterizzanti la vita di una comunità.
  • Libro dei Mestieri, dei Saperi e delle Tecniche: in cui iscrivere le pratiche ergologiche legate alla storia e alle tradizioni delle comunità e le conoscenze riferite alla gestione del territorio e alla rappresentazione dei cicli naturali e cosmici.
  • Libro dei Dialetti, delle Parlate e dei Gerghi: in cui iscrivere quei fenomeni di comunicazione linguistica che sono esito di particolari vicende storico-culturali o espressione di specifici gruppi socio-culturali.
  • Libro delle Pratiche Espressive e dei Repertori Orali: in cui iscrivere le tradizioni musicali, coreutiche, drammatiche, verbali e ludiche trasmesse entro dinamiche di elaborazione comunitaria storicamente stratificate.
  • Libro dei Tesori Umani Viventi: in cui iscrivere quegli individui, le collettività, i gruppi che si pongono quali detentori unici o particolarmente qualificati di saperi tecnici, rituali-cerimoniali, linguistici o espressivi riferibili a processi storico-culturali di “lunga durata”.
  • Libro degli Spazi Simbolici: in cui iscrivere gli spazi che hanno registrato eventi tali da sortire dinamiche di memorie collettive, produzione simbolica o che si pongono quali scenari socio-culturali storicamente identificati.

 

 

 

(650)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.