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A Palazzo Zanca, un’opera teatrale per omaggiare Accorinti

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BoncoddoIl salone delle Bandiere di palazzo Zanca si trasformerà, sabato 7, alle 18.30, in un piccolo teatro per ospitare “L’inverno del nostro rovello”, spettacolo/monologo, accompagnato da musiche, dell’attore regista messinese Giovanni Boncoddo, con la direzione artistica di Angelo Savasta. L’opera è liberamente ispirata al libro “Ero cosa loro” di Camilla Costanzo, storia vera di Giusy Vitale, donna “di mafia” che, cresciuta in una famiglia vicina ai Corleonesi, si trova inizialmente a collaborare con la violenza e l’intimidazione, fino a quando non trova la forza di opporsi a un sistema illegale che non la rispecchia più e di collaborare con la giustizia.

Il reading di Boncoddo & Savasta vuole essere un tributo al modo di agire di Renato Accorinti, sempre a viso aperto e mai costruito, ed intende mettere in risalto che gran parte del suo lavoro, in qualità di sindaco di Messina, verte sull’amore e su principi innovativi dal punto di vista sociale e politico. Secondo Boncoddo, Renato Accorinti è «un sindaco viscerale in tutti i sensi ed è per questo motivo che nella sua vita si è battuto sempre per mantenere un’onestà totale».

Oltre Boncoddo, saranno in scena gli attori della Nuova Compagnia dei Giovani, Enzo Cambria, Roberta Catanese, Gabriele Crisafulli, Ylenia Franco, Francesco Grasso, Valentina Lionetto, Davide Marchese, Francesca Mirenda, Leyla Talakoub e Jasmine Triolo.

Giovanni Boncoddo ha raggiunto una certa notorietà interpretando il ruolo del Giudice Calì nel film TV del 1994 “Il giudice ragazzino” con Giulio Scarpati. Dal 2005 è direttore artistico di Universiteatrali — Laboratorio teatrale dell’Università di Messina e dei Cantieri dell’Università — Festival. La sua carriera di regista ha inizio nel 2001, quando viene selezionato al Festival del Cinema di Taormina 2001 con il suo cortometraggio “Mi manca Saro”. Ha anche partecipato a serie televisive quali “Don Matteo”, “La squadra”, e ad una puntata de “Il Commissario Montalbano”; a teatro è stato interprete di lavori come il “Giulio Cesare” e “Conversazioni in Sicilia”.

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