ZES. In occasione dell’approvazione della Finanziaria è stato istituito un emendamento che sancisce la nascita delle Zone Logistiche Semplificate (ZLS), cioè delle zone franche a burocrazia zero, con lo scopo di attrarre degli investimenti per i porti del Nord Italia.
Le ZLS non sembrerebbero essere molto differenti dalle ZES, Zone Economiche Speciali, create dal cosiddetto Decreto Sud, al fine di favorire la creazione di condizioni favorevoli finanziarie ed economiche per il Mezzogiorno d’Italia.
«È evidente per tutti – spiega CapitaleMessina – che hanno ben poca utilità le ZES, introdotte per aumentare la competitività dei porti meridionali, se gli stessi benefici vengono concessi ai porti del Nord, che hanno infrastrutture migliori, l’alta velocità ferroviaria e sono vicini al cuore dell’Europa».
Poche le reazioni arrivate dal resto d’Italia dopo la nascita delle ZLS: il presidente dell’autorità portuale di Bari si è dimesso dal comitato ZES per protesta, così come il presidente del Porto di Trieste e il presidente dell’Assoporto Zeno D’agostino che hanno preso le distanze dall’emendamento. Per il resto nessuna reazione.
«Non possiamo che chiedere alla classe politica siciliana che agisca in fretta – conclude CapitaleMessina – in accordo con le altre regioni meridionali, con le necessarie iniziative, affinché non si vanifichi uno dei pochi strumenti che introduce politiche di vantaggio a favore dello sviluppo economico del Mezzogiorno».
È utile ricordare che possono essere istituite due ZES per regione e che, con ogni probabilità, per la Sicilia saranno nell’area di Palermo e Augusta-Catania, escludendo Messina anche da questa possibilità di incentivo e sviluppo.
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