Messina, una città a misura d’uomo, dove ogni cittadino può usufruire dei mezzi pubblici, lasciare l’auto a casa, ed eventualmente passeggiare a piedi. A patto che porti con sé una torcia.
La scorsa notte, il viale Europa si mostrava con due facce. La prima, ridente e illuminata, che andava dalla rotonda all’incrocio con la via Cesare Battisti, fino allo svincolo di Messina Centro. L’altra, triste e tenebrosa, che andava dall’incrocio con la via Farina fino alla stessa rotonda. Due metà, distinte e separate.
Il giorno e la notte. Una situazione pericolosissima per chiunque avesse deciso di effettuare tale percorso, sia a piedi che con i mezzi. Quella strada, arteria importante della città, è trafficatissima a qualunque ora della giornata. La notte, soprattutto nel weekend, anche se si pensa che possa essere libera da ingorghi, è rischiosa proprio perché qualcuno, non trovando impedimenti viabili, può sentirsi in diritto di spingere sull’acceleratore. Senza contare i rischi riguardo la criminalità.
La prevenzione stradale, di cui si è parlato in questi mesi, anche rispetto all’incidente che ha causato la morte di Lorena Mangano, il 26 giugno scorso, è stata messa da parte? Si può sperare che fosse solo un guasto inatteso e temporaneo, certo, ma, durante queste situazioni, una strada come il viale Europa, può mai essere lasciata a se stessa, senza che vi sia un monitoraggio preventivo?
Non è la prima volta che il viale Europa si trova in questa pericolosissima situazione (qui) ed è inaccettabile che un qualunque cittadino debba avere paura di percorrerla, anche solo per raggiungere a piedi la propria abitazione. Come è inaccettabile che si abbia paura di attraversare questa strada in una Città Metropolitana.
Simone Bertuccio
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