Si fa sempre più aspro il botta e risposta tra il consigliere Giuseppe Santalco e l’assessore Sergio De Cola. L’argomento dello scontro è sempre lo stesso: la Variante di Salvaguardia. A seguito dell’annuncio di Santalco di non prendere più parte alle sedute, avvenuto dopo aver scoperto che l’assessore De Cola e del sindaco Accorinti sono personalmente coinvolti con terreni dei nipoti il primo e di proprietà il secondo che ricadono nelle zone che il piano regolatore andrebbe a modificare, arriva puntuale la risposta dell’assessore all’Urbanistica.
«In merito alle squallide e infamanti affermazioni che il Consigliere Santalco ha ritenuto di fare sul Sindaco e su di me, preciso che l’organo a cui spetta la decisione è il Consiglio e non la Giunta perché così è previsto dalle norme; comunque se oltre a fare illazioni avesse avuto il desiderio di capire, avrebbe potuto chiedere un approfondimento agli uffici che avrebbero fornito le informazioni che di seguito riporto per la massima trasparenza e per conoscenza di tutti. Ma, ripeto, bisognerebbe avere come obiettivo quello di capire e approfondire la reale situazione e non di gettare inutilmente fango.
Accorinti Renato – foglio 42 part. 617 sub 2 e foglio 42 part. 618 sub. 1 e 3 – trattasi di fabbricato in zona a3 (indice 3 saturato dal fabbricato esistente).
De Cola Federica e De Cola Giuseppe – foglio 47 par 1092 – part. 1100 sub 1 trattasi di fabbricato esistente in zona b4e (indice 1,5 saturato dal fabbricato esistente).
In entrambe i casi – conclude De Cola – si tratta di aree in cui già da tempo per il PRG oggi vigente e quindi indipendentemente dalla Variante di Salvaguardia, non è più possibile nessun ampliamento dell’esistente».
L’assessore, inoltre, esprime le sue perplessità circa il comportamento di Santalco e degli altri consiglieri comunali da lui capitanati che, hanno intrapreso una crociata, solo mediatica, contro la Variante senza però mai affrontare la discussione in aula.
«È singolare che chi, come il Consigliere Santalco, nell’ultimo anno ha più volte, anche pubblicamente, attaccato la Variante di Salvaguardia si dichiara oggi incompatibile e quindi dichiara che non parteciperà alla discussione in aula (se mai questa ci sarà). Anche il suo comportamento nell’ultimo anno non ha tenuto conto della sua incompatibilità. Perché i Consiglieri che oggi si dichiarano o meglio iniziano a dichiararsi incompatibili hanno partecipato alle discussioni in Commissione, luogo in cui hanno potuto orientare la decisione? Perché non hanno accertato o verificato prima la loro condizione?».
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