Riqualificare e aprire ai turisti, e al pubblico in generale, piccole porzioni della zona Falcata, man mano che le singole aree saranno bonificate: è questa l’idea della Regione Siciliana per un’area di Messina per troppo tempo abbandonata. Ad annunciarlo è stato il presidente Nello Musumeci, in città per una riunione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e il Prefetto. Assente il sindaco Cateno De Luca, che per oggi ha pianificato un giro tra i comuni della cintura metropolitana colpiti dall’alluvione della scorsa settimana.
Per poter bonificare e riaprire interamente la Zona Falcata di Messina ci vorranno anni, ha affermato il presidente della Regione Siciliana prima di incontrare la Soprintendente Mirella Vinci e il Prefetto Maria Carmela Librizzi. Di contro, un’opzione praticabile – ha precisato il Governatore – sarebbe quella di procedere per gradi, individuando man mano le aree che possono essere aperte e fruite in sicurezza da cittadini e turisti.
«La Regione Siciliana – ha spiegato Nello Musumeci – non ha un metro quadrato di terreno nella Zona Falcata, però non possiamo restare inerti e inermi a guardare. L’ultima cosa che vorremmo fare è un ennesimo tavolo, un ennesimo patto di cui poi si parla per anni. Il problema è capire cosa succede dopo il patto. Ricordiamoci che lo Stato è proprietario di gran parte dell’area, e deve quindi fare la sua parte».
«La Regione – ha proseguito – intende proporre un graduale utilizzo della Falcata. Se noi pensiamo di aspettare che tutta la zona venga bonificata non ci basteranno 15 anni. Vogliamo procedere gradualmente. C’è un’area della Zona Falcata che può essere resa fruibile al pubblico e ai turisti? Una volta individuata, perimetriamola e interveniamo, ma solo su quell’area. Siamo disposti a intervenire non solo sul piano della direzione dei lavori per le opere di interesse culturale, ma anche con le risorse finanziarie».
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