Un prato finto nell’area giochi per i bambini in visita ai genitori detenuti: è questo il regalo di Natale che il Rotary Club Stretto di Messina ha voluto fare al carcere di Gazzi. Un dono gradito che mira a creare un ambiente più sereno e accogliente per i più piccini che vanno a trovare i propri cari.
Il regalo fatto alla casa circondariale di Gazzi dal Rotary Clud Stretto di Messina si inserisce nell’ambito di un progetto più ampio, portato avanti dal CePas (Centro Prima Accoglienza Savio), mirato a tutelare la genitorialità. Lo spazio è costituito da un manto d’erba sintetica esteso per 200mq su cui sono posizionati scivoli, tricicli, sedie, tavoli, casette e panchine.
Nell’ingresso dell’area giochi è stata posizionata, inoltra, una targa che recita: “Un manto erboso (finto) per un sorriso (vero) di un bimbo”. Ed è proprio questo l’obiettivo del dono portato al carcere di Gazzi dal Rotary Club Stretto di Messina, regalare un po’ di allegria ai più piccini.
Al momento dell’inaugurazione la direttrice del carcere, Angela Sciavicco, ha voluto ringraziare il Rotary e ricordare la trentennale collaborazione con il CePas: «È una presenza fondamentale, l’attività dei volontari è un grande aiuto e quando si associano i club-service allora diventa sempre più significativa. I soci del Rotary Club hanno messo a disposizione le loro risorse ottenendo grandi risultati. Questo spazio è un dono davvero gradito per i bambini».
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Rotary Thanos Liossis: «Cercheremo di fare sempre qualcosa nel sociale, andremo avanti con piccole e utili iniziative, restando sempre attenti alla realtà del carcere».
A intervenire è stata anche la vicepresidente del CePas Messina, Lalla Lombardi: «Questo dono è l’ultima fase del progetto sulla genitorialità, in cui abbiamo trattato il tema della paternità realizzando anche un cd di fiabe con le voci dei detenuti».
L’inaugurazione si è poi conclusa con la benedizione di padre Salvatore Alessandrà e di don Umberto Romeo, presidente del CePas: «Dobbiamo ringraziare anche l’ex direttore Calogero Tessitore il giudice Nicola Mazzamuto, gli agenti e i collaboratori che sono parte viva di questa esperienza di recupero e superamento della pena. Il carcere è parte della città che deve sentirsi impegnata. Si sta facendo tanto e speriamo di continuare la collaborazione con il Rotary».
«Il sorriso – ha concluso don Romeo – è una curva che raddrizza tutto e il sorriso di un bimbo può dare forza ai genitori per andare avanti».
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