Un borgo da visitare nel weekend a Messina e dintorni: San Marco D’Alunzio

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Sì, c’è freddo. E per abbracciare questo clima frizzante cosa c’è di meglio di una passeggiata tra i Nebrodi? Questo weekend abbiamo scelto come borgo da scoprire nei dintorni di Messina, l’antico paese di San Marco d’Alunzio, con le sue ventidue chiese, quattro musei, quattro biblioteche e un tempio greco del IV secolo a.C. dedicato ad Ercole.

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Partiamo da un po’ di storia. Le origini del borgo sono molto antiche, si fanno risalire a prima del IV secolo a.C., quando era abitato da siculi e sicani. Sarà poi ellenizzato da una popolazione proveniente dalla Grecia, che realizzò in Paese diversi templi, tra cui quello di Eracle (o Ercole, per i latini), poi trasformato in una chiesa cristiana. Saranno tante le popolazioni che lo abiteranno, lasciando tracce del proprio passaggio, dai bizantini agli arabi, ai normanni. Dai suoi 548 metri di altezza, San Marco d’Alunzio domina la costa tirrenica affacciandosi e mostrando un panorama mozzafiato che abbraccia Cefalù, Capo d’Orlando, fino alle Isole Eolie. Oggi conta 2.202 abitanti.

Cosa vedere a San Marco d’Alunzio? Innanzitutto, la Chiesa di San Marco, costruita sopra il tempio di Ercole e situata all’esterno del centro storico. Dell’antico tempio rimangono solo pochi blocchi in pietra tufacea. Si segnalano poi la Chiesa di San Teodoro, costruita nel XVI secolo sui resti di una cappella bizantina, caratterizzata da pianta a croce greca dove ciascun braccio termina con una cupoletta. Nell’ex Monastero delle Benedettine, risalente al 1545, trova oggi posto un Museo bizantino-normanno. Infine, si segnala la Chiesa del Santissimo Salvatore, chiamata anche Badia Grande.

Cosa mangiare San Marco d’Alunzio? Prodotto tipico del borgo è il salame San Marco, ma si consiglia di assaggiare anche i maccheroni al tegamino e la pasta fatta in casa, e le lattupitte (frittelle di pasta di pane poco lievitata). Per digerire e respirare un po’ d’aria pulita, si suggerisce, infine, un’escursione nel Parco dei Nebrodi.

(Foto reperite sulla piattaforma “Borghi più belli d’Italia”)

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