Sono oltre 6000 i viaggiatori che nel mese di ottobre hanno prenotato un posto sui treni notte da Sicilia a Roma. Questi i dati del monitoraggio di Uiltrasporti Sicilia, raccolti per verificare il rapporto tra domanda e offerta, e fare il punto della situazione sulla politica di Trenitalia riguardo i collegamenti con l’isola.
Continua così la battaglia del sindacato contro la riduzione dell’offerta ferroviaria in Sicilia, in particolare per quel che riguarda i treni a lunga percorrenza. «La Sicilia ha “fame di treno”, – dichiarano Michele Barresi e Giovanni Giordano, rispettivamente responsabili del dipartimento mobilità e del comparto ferroviario Uiltrasporti Sicilia – nonostante a questo non corrisponda un’offerta adeguata che permetterebbe, al contrario, ampi margini di crescita».
I treni notte che collegano l’isola alla capitale, ad oggi, sono due e, nel periodo preso in esame, hanno visto oltre 6600 utenze. Nel mese di ottobre, stando ai dati del monitoraggio, uno dei due, nello specifico il treno 1956, che è stato a rischio soppressione solo poche settimane fa, è stato utilizzato da più di 3600 viaggiatori, con oltre il 51% dei posti disponibili prenotati.
«Treni tutt’altro che vuoti – commentano Barresi e Giordano – al contrario di come vorrebbe far credere Trenitalia. Tra l’altro, abbiamo preso in esame appositamente un mese cosiddetto di “morbida”, quindi non l’estate o qualsivoglia festività, ma uno dei periodi dell’anno fisiologicamente meno frequentati dall’utenza a lunga percorrenza. Questo proprio per sfatare, oltre ogni dubbio, le notizie sulla scarsa frequentazione dei siciliani dei treni notte».
In base ai dati, i giorni di maggiore affluenza sono stati due, domenica 15 ottobre, che ha visto il picco con il 66% di posti prenotati e il 31 ottobre, giorno precedente alla festività di Ognissanti, in cui si è toccato il 60%. Ottobre, in generale, nonostante le difficoltà di prenotazione riscontrate sul sito fino a fine settembre, ha mantenuto numeri piuttosto alti, riscontrando un 46% di posti prenotati dalla sola utenza siciliana.
«Non sono certo numeri da “ramo secco” – dichiara la Uiltrasporti Sicilia – e pertanto invitiamo il gruppo Fs (Ferrovie dello Stato) a modificare la propria politica aziendale verso l’isola invertendo la rotta, smettendo di parlare di soppressioni dei treni e della riduzione della flotta navale di Rfi sullo Stretto, perché la realtà dei numeri ci consegna, al contrario, un servizio già insufficiente e da potenziare nell’offerta in termini quantitativi e qualitativi».
Nell’evidenziare questi risultati, il sindacato ricorda che, in ogni caso, il contratto di servizio decennale della lunga percorrenza stipulato tra le Ferrovie e il Ministero dei Trasporti, valido fino al 2026, avrebbe il preciso obiettivo di salvaguardare i collegamenti verso le aree più disagiate, come la Sicilia, per la tutela del diritto alla mobilità, indipendentemente dalle regole del mercato.
Dati alla mano, Uiltrasporti fa quindi il suo appello alla politica regionale, affinché si smetta di parlare di soppressione delle tratte a lunga percorrenza e, al contrario, si intervenga in maniera decisa per potenziare un servizio che non sembra essere in grado di rispondere alle reali esigenze di collegamento dell’isola con il resto dell’Italia. Nel fare questo, sottolinea come: «Nel non lontano 2011, di fronte a una classe politica regionale inerme e incapace, venivano soppressi tutti i collegamenti dei treni a lunga percorrenza per Torino, Venezia, Bologna e Milano e in sostituzione il gruppo Fs consegnava alla Sicilia solo due collegamenti notturni per Roma che doveva diventare per i siciliani l’hub di interscambio per l’alta velocità».
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