In arrivo nuovi fondi per il trasporto degli studenti disabili. Nella legge di bilancio 2022 è stato inserito un incremento pari a 30 milioni di euro per il fondo destinato al trasporto degli studenti disabili frequentanti la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado. Il contributo è previsto per tutte le regioni, dunque anche per la Sicilia.
La sottosegretaria al ministero dell’Istruzione, la messinese Barbara Floridia, le ha definite «risorse importanti», che «garantiranno agli studenti disabili privi di autonomia di raggiungere senza difficoltà la sede scolastica e partecipare regolarmente alle lezioni».
«È importante sottolineare – spiega la senatrice del Movimento 5 Stelle – che questo non è servizio socio-assistenziale, perché stiamo parlando di un diritto fondamentale che mira alla tutela dei nostri ragazzi disabili e al loro diritto allo studio, attuando anche così una piena integrazione scolastica».
«Proprio per questo – conclude – è doveroso tenere sempre alta l’attenzione verso gli studenti con disabilità e sui servizi a cui hanno diritto».
Quanti sono gli studenti disabili in Italia
Nell’anno scolastico 2019/2020 gli alunni con disabilità che frequentavano le scuole italiane ammontavano a quasi 300 mila (pari al 3,5% degli iscritti): oltre 13 mila in più rispetto all’anno precedente, con un incremento percentuale, ormai costante negli anni, del 6%.
Tuttavia, come mostra l’ultima indagine ISTAT, con la Didattica a distanza i livelli di partecipazione sono diminuiti sensibilmente, tra aprile e giugno 2020, oltre il 23% degli alunni con disabilità (circa 70 mila) non ha preso parte alle lezioni, quota che cresce nelle regioni del Sud Italia dove si attesta al 29%.
Gli altri studenti che non partecipano costituiscono invece l’8% degli iscritti. Anche in questo caso si riscontrano ampie differenze territoriali: le regioni del Centro si distinguono per la più bassa percentuale di studenti esclusi (5%) mentre nel Meridione la quota risulta quasi raddoppiata (9%).
Tra le ragioni che hanno reso difficile la partecipazione degli alunni con disabilità alla Didattica a distanza c’è la gravità della patologia (27%), la difficoltà dei familiari a collaborare (20%) e il disagio socio-economico (17%). C’è poi da considerare anche la difficoltà nell’adattare il Piano educativo per l’inclusione (PEI) alla Didattica a distanza (6%), alla mancanza di strumenti tecnologici (6%) e, per una parte residuale, alla mancanza di ausili didattici specifici (3%).
Il ritorno alla didattica in presenza ha dunque contribuito a ridurre questo gap che era emerso con la Dad.
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