Messina. Si è conclusa la fase di concertazione aperta tra la Giunta De Luca e i sindacati in merito alle misure contenute nel Salva Messina, da cui dipende in buona parte il futuro delle società partecipate. Tra queste, a vedere alcune modifiche significative nella sua stessa struttura sarà ATM.
L’Azienda Trasporti di Messina, infatti, vedrà, presumibilmente a breve, la trasformazione da Società speciale a Società per Azioni (Spa). Il pacchetto di provvedimenti pensato per evitare il dissesto di Palazzo Zanca prevede, inoltre, il potenziamento e l’estensione dei servizi offerti, l’adeguamento dei piani tariffari a quelli in vigore nelle altre città italiane e la ristrutturazione dell’attuale linea tranviaria.
Infine, contrariamente a quanto previsto dalla precedente Amministrazione, si è deciso di non tagliare i trasferimenti all’Azienda per il triennio 2019-2021.
Ma esaminiamo con ordine i vari punti appena elencati.
Trasformazione di ATM da Azienda Speciale a Spa
Questo passaggio, motivato dalla grave situazione di indebitamento della Società, prevede la messa in liquidazione di ATM e la successiva creazione di un nuovo soggetto giuridico a capitale totalmente pubblico che sarà gestore unico dei servizi di mobilità urbana.
Tale decisione è motivata dalla volontà di allinearsi e rispondere in maniera più efficace all’evoluzione normativa del settore del trasporto pubblico che sembrerebbe aver portato pian piano all’abbandono della formula della Società speciale. Il passaggio a Spa, inoltre, dovrebbe essere funzionale a consentire ad ATM di partecipare all’aggiudicazione di servizi di TPL mediante procedura a evidenza pubblica.
Potenziamento ed estensione dei servizi offerti
Nel futuro di ATM, secondo quanto riportato dai documenti allegati al Salva Messina, sono previsti un potenziamento e un’estensione dei servizi offerti ai cittadini. Tra questi spiccano il servizio scuolabus, da regolamentare attraverso un abbonamento, la messa in circolazione dei famosi bus elettrici (il cui arrivo è previsto per questo autunno), e alcuni “strumenti” della mobilità sostenibile quali il car sharing e il bike sharing.
Ma non solo. Il progetto prevede: l’acquisizione di nuove obliteratrici elettroniche da posizionare su ogni mezzo; il potenziamento della linea Shuttle; un nuovo sistema di sorveglianza video finalizzato a tutelare passeggeri e personale; una gestione automatizzata dei parcheggi; attivazione del servizio a domanda per il trasporto disabili.
Adeguamento dei piani tariffari
Per garantire la sostenibilità finanziaria del servizio di trasporto pubblico – si sottolinea nella relazione in cui viene illustrato il progetto sul lungo periodo di ATM – sarà necessario incrementare i ricavi. Vale a dire, aumentare le tariffe, che verranno presumibilmente adeguate a quelle in vigore nelle principali città italiane.
In sostanza, se oggi il biglietto singolo ATM costa 1,20 euro, domani potrebbe costarne circa 1,50 euro. Lo stesso vale per l’abbonamento il cui prezzo potrebbe salire da 30 a 35 euro.
Ristrutturazione della linea del tram
Per quel che riguarda la linea tranviaria, di cui si è parlato molto soprattutto nei giorni scorsi in occasione della “missione romana” della Giunta De Luca, il progetto è ancora in fase di valutazione. L’idea sembra essere quella di attingere a fondi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – con cui l’Amministrazione locale si è confrontata la scorsa settimana – per “rivoluzionare” l’attuale sistema, creando una linea aperta (non protetta da cordoli) oppure sostituendo il tram con un filobus.
Secondo la Giunta comunale, infatti, la linea attuale presenterebbe alcune criticità, a partire dal fatto che in diversi punti si trova a un livello diverso rispetto a quello della strada. Tra gli esempi fatti figurano: la sede tranviaria sul viale della Libertà, in prossimità della Fiera; quella di Corso Vittorio Emanuele II in prossimità della cortina del porto; quella di via Catania che creerebbe problemi ai commercianti.
Al momento, in ogni caso, è in corso uno studio di fattibilità.
I lavoratori
Per quel che riguarda i lavoratori, invece, in base al verbale di concertazione firmato dalle sigle sindacali, nella complessiva riorganizzazione dell’Azienda, gli attuali livelli occupazionali dovrebbero essere salvaguardati dalla nascita di nuovi servizi in cui ricollocare i dipendenti. Sembrerebbe essere prevista, inoltre, la trasformazione dei contratti di lavoro part-time in contratti full-time.
Le Risorse
Tra le fonti di finanziamento da utilizzare per la messa in opera dei progetti esposti figurano: i fondi PON Metro (Piano operativo nazionale), PO FESR (integrativi dei PON, ndr), le risorse del Patto per la città di Messina e, presumibilmente, nel caso in cui la richiesta venisse accettata, i finanziamenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
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