Rifiuti da demolizione edile, suppellettili di ogni genere ed anche resti di slot machine. Il torrente Santo Stefano è diventato una vera e propria discarica a cielo aperto. A denunciarlo è Missione Messina che, facendosi portavoce degli abitanti della zona, sottolinea che ormai è noto a tutti «un continuo via vai di mezzi che, durante la notte, smaltiscono materiali di scarto che vengono scaricati illegalmente nel greto del fiume e che, alle volte, vengono anche bruciati». Un rituale che si verifica ormai da oltre un anno ed a cui bisogna mettere la parole fine.
Il mix di vegetazione rigogliosa da un lato e di detriti dall’altro, ha determinato in alcuni punti, come ad esempio in contrada Bruca a Santo Stefano Medio, anche una riduzione dello spazio di defluenza delle acque in alcuni tratti, trasformando il torrente Santo Stefano in un potenziale pericolo per gli abitanti dei villaggi della zona.
«In vista della stagione autunnale e delle prime piogge – sottolinea il presidente di Missione Messina, Santi Daniele Zuccarello – si potrebbe determinare una situazione di estremo pericolo per il villaggio, in quanto potrebbe verificarsi la creazione di un “tappo” all’altezza del ponte, che provocherebbe il riversamento del fiume nel paese».
Urgono, quindi, interventi urgenti di pulizia del greto del torrente che Missione Messina ha richiesto al Sindaco De Luca e all’Assessore competente. «Data la gravità della situazione – conclude Zuccarello – chiediamo un intervento immediato che preveda l’installazione di telecamere al suo imbocco, per combattere e prevenire lo scarico illegale di materiale di ogni genere».
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