Il progetto esecutivo è stato redatto ed approvato dal Comune di Messina, il relativo piano di esproprio espletato e l’esecutività dello stesso è al vaglio dell’assessorato regionale alle Infrastrutture.
Eppure, nonostante i buoni propositi, la riqualificazione dell’area Bisconte – Cataratti sembra essere ancora lontana.
A denunciarlo è Daniela Faranda, consigliere e capogruppo del Nuovo Centro Destra a palazzo Zanca.
“Ho personalmente effettuato un sopralluogo nell’area – spiega l’esponente del consiglio comunale che ha indirizzato un’interrogazione urgente al Primo cittadino – ed ho potuto costatare e documentare una condizione igienico sanitaria vergognosa che mette seriamente a repentaglio anche la pubblica incolumità.
Un degrado, quello che caratterizza il torrente di Bisconte, che è stato in più occasioni denunciato negli anni, ma ad oggi la situazione è rimasta invariata.
Siamo al corrente dell’esecutività ottenuta dal progetto di riqualificazione dell’area – spiega la Faranda – ma, allo stesso tempo, sappiamo che l’avvio dei lavori per la copertura del torrente non inizieranno a breve”.
A preoccupare l’esponente del Nuovo Centro Destra è sopratutto l’alveo del corso d’acqua in secca, in totale stato di abbandono.
“Il letto del torrente si è trasformato in un ricettacolo indistinto di detriti, immondizia e liquami – denuncia l’esponente del consiglio comunale – questi ultimi provenienti dalla una condotta fognaria, risalente agli anni ’80. Progettata per un numero di abitanti inferiore, la condotta si sta rivelando palesemente insufficiente rispetto a una densità abitativa più che raddoppiata”.
Acque nere e liquami che lambiscono abitazioni private ed esercizi commerciali di generi alimentari: “E’ evidente che si tratta di una promiscuità intollerabile – apostrofa la Faranda – una cascata maleodorante e insalubre, che oltre ad emanare un fetore insopportabile, favorisce la presenza di insetti e ratti. A peggiorare le condizioni della rete fognaria anche la presenza di migranti ospiti all’interno dell’ex caserma di Bisconte, una presenza che ha incrementato la quantità di liquami di uno scarico fognario a cielo aperto”.
Ad essere pregiudicate anche viabilità e sicurezza: “A rischio anche a Fondo Pistone, privo di qualsiasi via di fuga e caratterizzato da strade senza uscita occupate dalle auto in sosta dei residenti. Impossibile in queste condizioni l’accesso di ambulanze e mezzi di soccorso. Un pericoloso budello che, in una città esposta al rischio alluvione, come il disastro di Giampilieri ha dimostrato, dovrebbe spingere ad adottare tempestivamente provvedimenti urgenti a tutela dei residenti di Bisconte e Cataratti”.
L’esponente di Ncd dunque, richiama l’ex legge numero 10 del 1990 sul Risanamento urbano della città di Messina ed esorta l’amministrazione comunale a premere, affinché si acceleri nel percorso di messa in sicurezza dell’intera area.
(633)