Trasformare lo splendido borgo marinaro di Torre Faro in un’oasi turistica d’eccellenza. E’ questa l’idea di CapitaleMessina per valorizzare il magico luogo di incontro tra due mari. Il progetto viene illustrato in una nota ufficiale in cui vengono sottolineati tutti i passaggi necessari a trasformare l’idea in realtà. «E’ indispensabile una riqualificazione che passi attraverso alcune fondamentali azioni amministrative, che promuovano ordine nell’uso del litorale, qualità dell’architettura e piano del colore, ma soprattutto forte limitazione al traffico automobilistico. Noi siamo convinti, infatti, che la prima iniziativa utile per la valorizzazione e lo sviluppo del borgo, sia la sua pedonalizzazione».
Pedonalizzare il borgo di Torre Faro, quindi, sarebbe il primo passo da fare per poter permettere a cittadini e turisti di godere a pieno le bellezze di questa parte suggestiva di Messina, resa unica anche dall’incantevole panorama dello Stretto. Ma non finisce qui, perchè il progetto strizza anche l’occhio al green.
«Basterebbe solo liberare Torre Faro dal traffico automobilistico – continua CapitaleMessina – per innescare un meccanismo virtuoso e spontaneo di miglioramento della qualità della vita degli abitanti e di sviluppo economico legato al turismo. Realizzando i necessari parcheggi all’esterno, lo si dovrà pedonalizzare ampiamente e permanentemente, con l’organizzazione di un sistema di trasporto pubblico interno totalmente gratuito ed ecosostenibile, mediante veicoli di tipo elettrico.
Certo, bisognerà prevedere delle deroghe per i residenti, c’è la problematica delle “vie di fuga”, ma le soluzioni si trovano, come d’altro avviene dovunque; non bisogna arrendersi alla resistenza al cambiamento. Solo trasformando e riqualificando l’esistente, agevolando gli investimenti privati, pedonalizzando le aree paesaggisticamente strategiche, sarà possibile dare a Torre Faro il ruolo che merita nei circuiti turistici internazionali».
E si arriva anche a parlare di Patrimoni dell’UNESCO.
«Nell’ambito di un progetto di rilancio dell’identità territoriale, riteniamo indispensabile implementare un progetto per la valorizzazione dell’attività più tradizionale dei nostri villaggi rivieraschi: la pesca del pesce spada, unica nel suo genere. Il primo passo per farla conoscere a livello internazionale consiste nell’inserimento nel Registro Identitario della Pesca del Mediterraneo e dei Borghi Marinari, istituito dalla Regione Siciliana. Quindi andrebbe inserita tale pratica nel Registro delle Identità Immateriali “REI”, secondo la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale. Inoltre si dovranno prevedere servizi e attività relative alla pesca, facendo diventare Torre Faro, ma anche Ganzirri, i luoghi del sapere, della storia di questa pesca unica al mondo e della sua sostenibilità ambientale, la storia della Feluca.
Con l’obiettivo finale di far diventare la pesca del pescespada dello Stretto Patrimonio dell’UNESCO».
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