Il Convento Santa Maria di Gesù sul viale Giostra e la villa Melania Romana a Pistunina: si tratta di due “tesori dimenticati” secondo Salvatore Merlino, responsabile provinciale infrastrutture, trasporti e isole minori della DC e candidato alle prossime elezioni regionali in Sicilia, che ha chiesto alla Regione un intervento per l’acquisizione al proprio patrimonio.
«Come fatto per la casa di Pascoli, la Regione – dichiara Merlino – acquisisca a Messina importanti siti come la villa Melania Romana a Pistunina e il sito dove si trova il Convento Santa Maria del Gesù sul Viale Giostra, per tutelarli e preservarli dall’incuria, dai vandali e dalla miopia di altre istituzioni. Dopo la pulizia e ulteriori scavi, si metta al lavoro per renderli fruibili e visitabili dai messinesi e dai turisti, creando percorsi guidati».
L’appello dell’ex consigliere comunale è rivolto però anche alle altre autorità del territorio, non solo alla Regione, che intanto non avrebbe iniziato i lavori da un milione e mezzo di euro già approvati. «È veramente aberrante – prosegue – vedere questi importanti tesori dimenticati, tra spazzatura e sterpaglie. Le istituzioni quali Soprintendenza, Comune, Università si sveglino dal letargo e presentino progetti per ottenere finanziamenti dai fondi PON e PNRR al più presto. Siano date poi a cooperative giovani, associazioni e fondazioni che già, da volontari, si sono occupati dei siti, creando la possibilità di sviluppare percorsi turistici guidati».
Sul Convento di viale Giostra viene posto l’accento per l’importanza storica del sito, dove infatti il celebre pittore Antonello da Messina aveva disposto la sua stessa tumulazione nel testamento. E nel 2013 due campagne di indagini georadar condotte dal CNR di Messina a nove metri di profondità avrebbero confermato l’esistenza di una chiesa medievale sotto quella ottocentesca.
«Altro importante bene culturale dimenticato è quello di villa Melania – evidenzia l’esponente Dc –, una superficie di 36 mila metri quadri, in cui insistono i resti di una villa di epoca romana, vincolata dalla Soprintendenza negli anni ‘90, poi abbandonata sia dalla stessa Soprintendenza, che dal curatore fallimentare, che si dovrebbe occupare del Bene dopo il fallimento di un’azienda che lì avrebbe dovuto realizzare un supermercato».
Lì però, come osserva Merlino, i lavori del supermercato furono bloccati, sottoponendo la villa a vincolo e abbandonandola, nonostante i tentativi di messa all’asta che sono falliti tutti e l’impegno dei volontari della Pro Loco Messina Sud e della Fondazione Salonia.
«Ora – conclude – diciamo basta all’incuranza, chiediamo alla Regione di acquisire i due siti, mantenere i vincoli e procedere presto con gli ulteriori scavi. Auspichiamo che i due siti possano così diventare un importante volano turistico ed economico per due zone periferiche della città, Giostra e Pistunina, rigenerando dal punto di vista sociale e urbano questi territori».
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