Teatro Vittorio Emanuele, Iervolino si presenta “tagliando” i direttori artistici: “Situazione economica disastrosa”

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Per l’Ente Teatro Vittorio Emanuele si prospettano mesi di lacrime, sangue e soprattutto tagli, partendo proprio dalle figure dei due direttori artistici. Il commissario regionale, Salvatore Iervolino, si presenta e fa capire subito come il suo mandato trimestrale sarà caratterizzato da una dura  spending review, che tamponerà le falle lasciate dal recente passato, ma facciamo ordine.

Com’è noto, dopo le dimissioni dei componenti del Consiglio d’amministrazione, a prendere la situazione in mano è stata la Regione, che ha nominato il commissario, ma è proprio Iervolino a spiegare i fatti di quei concitati giorni: “Il 28 dicembre scorso la Regione ha sciolto il Cda, io ho immediatamente compreso di essere tra i candidati alla nomina di commissario, quindi ho ritenuto fosse corretto dimettermi dalla carica di presidente del collegio dei revisori di questo Ente – ha commentato – la nomina è stata ufficializzata il 10 gennaio scorso, l’Assessorato regionale attraverso il decreto ha fissato gli obiettivi per il mio incarico trimestrale, e cioè: riqualificazione del personale e rinegoziazione dei contratti, applicazione dei regolamenti e modifica dello Statuto”.

Da ex presidente dell’organo di revisione, Iervolino ha ben chiaro lo scenario economico dell’Ente, uno scenario per nulla positivo: “La situazione è disastrosa – ha dichiarato – si è parlato a lungo di un attivo di questo Ente, attivo che però non c’era perchè si trattava di un avanzo di amministrazione, che è cosa ben diversa. Un milione e duecentomila euro sono stati accertati dal Cda come debiti fuori bilancio, mentre alla stessa cifra corrisponde la perdita, quindi siamo a quasi due milioni e mezzo di euro. L’attuale stagione artistica ha portato dei risultati disastrosi, i revisori dei conti bocciarono il bilancio 2016-2018 perchè dal botteghino erano previsti incassi per due milioni di euro, in realtà gli incassi sono stati quasi la metà”.

Da qui i tagli che Iervolino considera inevitabili, ma che non riguarderanno il personale: “Ho emesso la delibera per la revoca degli affidamenti ai direttori artistici Ninni Bruschetta e Giovanni Renzo, che ringrazio, ma che ci permetteranno di risparmiare 64mila euro. Faremo un bando dove tutti potranno presentare la propria candidatura ma l’incarico sarà a titolo gratuito, ritengo che sia finita l’era degli affidamenti diretti. Un altro taglio che ci consentirà di respirare è quello del contratto di affitto da 110mila euro l’anno, che il Teatro aveva per due capannoni allo Zir e a Tremestieri, ma anche il cambio del gestore telefonico: da 46mila euro l’anno ne spenderemo 12mila. Questi tagli non riguarderanno il personale, che anzi sarà valorizzato nei limiti del possibile”.

Anche il Sovrintendente, Egidio Bernava, lancia il suo pesante attacco nei confronti della passata gestione: “Per riprendere la celebre battuta di un film: “Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare”. Vogliamo cambiare la storia recente salvaguardando il libro, ecco l’obiettivo mio e del commissario, Iervolino. La situazione è sotto gli occhi di tutti, il vero fallimento di questo Ente sono state l’Arena Furnari e il Teatro Mandanici, adesso dobbiamo rimediare”.

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