Tassa di soggiorno. Tre consiglieri: “Come viene impiegata?”, Perna fa chiarezza

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Come viene utilizzato il ricavato dalla tassa di soggiorno? È questo l’interrogativo che preoccupa i consiglieri Fabrizio Sottile, Maria Fernanda Gervasi e Valerio Anastasi.

“Sono passati oltre tre mesi dalla conferenza stampa nella quale abbiamo riacceso i riflettori sul tema della tassa di soggiorno – dichiarano −, l’imposta che grava su coloro che soggiornano presso le strutture ricettive messinesi e che dovrebbe essere interamente destinata ad interventi per la promozione turistica e il miglioramento dei servizi rivolti a chi visita la città”.

“Dei proventi della tassa, come risultanti dal bilancio consuntivo degli esercizi passati – proseguono i tre Consiglieri −, a tutt’oggi non è noto come siano stati impiegati. Inoltre avevamo ipotizzato, analizzando i dati statistici del Servizio Turistico Regionale, che non vi fosse corrispondenza tra il gettito e le effettive presenze. A tal proposito gli uffici dell’Area Finanziaria hanno chiarito che tali dati non sono utilizzabili, ma non hanno in alcun modo specificato quali siano i dati delle presenze cui fare riferimento e quali meccanismi di controllo e verifica siano stati introdotti. Sembrerebbe assurdo che un’imposta sia determinata esclusivamente attraverso le dichiarazioni dei gestori delle strutture ricettive e senza alcun meccanismo, anche potenziale, di controllo”.

“Infine – affermano −, abbiamo osservato come il previsto  “Laboratorio per lo sviluppo turistico della città di Messina”, l’organismo consultivo che dovrebbe proporre le linee d’intervento in materia, non si fosse mai insediato. In questi mesi l’Assessore Perna si è attivato per la convocazione di tale organismo ma ci risulta che ancora, dopo un’integrazione dei componenti, non si sia riunito. Riteniamo di dovere tenere alta l’attenzione su questa vicenda – concludono −perché il turismo rappresenta un settore strategico per lo sviluppo della città che auspichiamo, e in una fase così critica per la mancanza di risorse non è ammissibile che quelle a ciò espressamente destinate si disperdano”.

A chiarire la questione l’assessore alla Cultura Tonino Perna. “In passato parte dei fondi derivanti dalla tassa di soggiorno – spiega Perna – erano stati utilizzati per l’Atm, violando di fatto il regolamento che prevede di destinare la somma raccolta ad attività per la promozione turistica. La nostra amministrazione si sta impegnando affinché ciò avvenga. Occorre però – spiega l’assessore – abbassare la retta per favorire chi gestisce strutture turistiche che deve già fronteggiare un periodo tutt’altro che roseo dal punto di vista economico”. Sul laboratorio per lo sviluppo turistico, Perna assicura: “bisogna limare qualche dettaglio, siamo comunque pronti a partire a breve”.

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