Sembrava favorita nella corsa per la gestione del Taormina Film Festival 2017, ma la “Agnus Dei” di Tiziana Rocca non ce l’ha fatta. La commissione artistica di Taormina Arte ha deciso di affidare la kermesse alla “Videobank” di Catania.
Una scelta di certo non semplice e un percorso pieno di ostacoli, ma alla fine il giornalista e critico cinematografico Franco Cicero, il dirigente della Regione siciliana Alessandro Rais e l’attore Ninni Bruschetta, hanno ritenuto che la proposta migliore non solo sotto il profilo artistico, ma anche per gli aspetti tecnici ed economici, fosse quella dell’ azienda di Belpasso, di proprietà di Lino Chiechio.
La rassegna è dunque nelle mani dei siciliani, con la speranza che anche Messina possa tornare a ricoprire un ruolo da protagonista, ruolo che negli ultimi anni le era stato negato. Volendosi calare in un contesto cinematografico, Messina era stata solo una comparsa, una di quelle figure, utili per carità, ma di cui nessuno si ricorda. Alla città dello Stretto solo le briciole, come il contentino riservatole con la “pseudo serata” di anteprima che si è tenuta l’anno scorso al Monte di Pietà e dove a fare da padrona era stata sempre lei: Tiziana Rocca.
Ma sulla pr romana, con la decisione di oggi, è calato il sipario. Dopo 5 anni di gestione del Festival taorminese da parte della sua Agnus Dei, si volta pagina.
E chi da domani inizierà ad organizzare concretamente la rassegna, ha un curriculum di tutto rispetto. Videobank, nata nel ’94 come azienda specializzata nel settore delle trasmissioni internet con Wireless, si occupa della trasmissione di contenuti e dati via satellite e la sua rete è stata la prima in Italia ad essere certificata da Intel per la tecnologia Centrino.
L’azienda di Belpasso è stata partner tecnologico del Tao Film Fest a partire dal 2004, anche attraverso la sua web tv, ed ha fornito i servizi di regia mobile e riprese video, anche per i Nastri d’argento ed altre importanti manifestazioni a livello nazionale. Oggi collabora anche con Sky, Mediaset e La7.
Con la decisione della commissione artistica, si conclude un periodo tormentato, che ha visto lo storico Festival al centro di polemiche che hanno coinvolto anche la politica. In principio è stata l’interrogazione del consigliere del Comune di Taormina Eugenio Raneri a sollevare non poche perplessità sull’affidamento della manifestazione a Tiziana Rocca a partire dal 2012, e ad accendere i riflettori sulla necessità di redigere un bando pubblico, per una rassegna che negli ultimi due anni di gestione Rocca aveva usufruito di fondi statali per 350mila euro. Da allora si sono susseguiti gli interventi di diversi esponenti politici, tutti con l’obiettivo di restituire trasparenza e obiettività alla gestione del Festival.
Alla scadenza della convenzione con la Agnus Dei, viene deciso di non rinnovarla. Via dunque al bando, a cui partecipano, oltre alla società della Rocca, la “Dea film” di Roma, la “Odeon” France di Firenze e la Videobank di Catania.
Il 26 gennaio dovevano essere aperte le buste con le offerte presentate dalle quattro aziende, ma c’è un primo stop. Una mail pec inviata dalla Agnus Dei, e arrivata fuori tempo massimo, induce la commissione a richiedere un parere legale, rinviando tutto al 7 febbraio.
E proprio quel giorno arriva un altro colpo di scena: il legale nominato dal Comitato Taormina arte giudica il ritardo con cui la Agnus Dei ha inviato la Pec “scusabile”, i commissari Cicero, Rais e Bruschetta decidono di ammetterla e rinviano la decisione definitiva ad oggi: sarà la Videobank ad organizzare la 62esima edizione del Taormina Film Festival.
Per Tiziana Rocca non sarà facile accettare la sconfitta, ma i suoi tanti impegni da organizzatrice di grandi eventi, di certo non lasceranno spazio a troppo malumore. La pr tra l’altro è apparsa proprio lunedì scorso negli studi Mediaset de “L’isola dei famosi”. Seduta tra il pubblico, seguiva le vicende di suo marito, l’attore e regista Giulio Base, tra i naufraghi di questa edizione. Chissà che, essendosi liberata quantomeno dalla gestione di un festival così impegnativo come quello di Taormina, non decida di approdare su un’altra isola, quella della Marcuzzi?
Marika Micalizzi
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